Lo Zar che non voleva essere Zar

Corona imperiale: un dono o un fardello da portare?

Lo Zar Nicola II in una foto del 1912  - wikicommons

Agli inizi del XIX secolo si è stimato che lo Zar fosse, per ricchezze derivanti dal suo impero, il 5° regnante più ricco dell'epoca. Potendo contare su un potere ed una ricchezza sconfinati chi non avrebbe voluto sedere sul trono dell'impero russo? Beh, una persona c'era, ed era proprio chi tale corona la portava: lo zar Nicola II Romanov (1868-1918). Lo stesso giovane zar (salì al trono a 26 anni dopo la morte del padre Alessandro III nel 1894) alla notizia della sua presa di potere scoppiò a piangere ammettendo:Non sono pronto a essere uno zar. Non ho mai voluto esserlo. Non so nulla su come si governa. Non ho la minima idea di come si parli ai ministri”. Nicola infatti non fu mai educato alla vita da zar dal padre e, seppur fosse una persona di grandissima cultura e di buona carriera militare, l'avere un carattere gentile e buono – forse troppo – ed una forte convinzione (inculcatagli dai suoi tutori) del suo ruolo impostogli da Dio alla guida del popolo russo, lo portò ad essere sordo – in parte – alle richieste di modernità e liberalizzazione che oramai avevano investito l'Impero. Se si deve a lui il merito della Conferenza di Aja del 1898 nella quale il suo intervento fu decisivo per un appello di disarmo generale delle potenze; il suo carattere malleabile lo porterà però ad assecondare le disgraziate decisioni (guerra contro il Giappone nel 1905, spari sulla folla in protesta al palazzo d'inverno,...) degli uomini politici che lo circondavano, facendo in breve tempo crollare la sua reputazione agli occhi del popolo. Nonostante la concessione di alcune riforme, come la creazione della Duma, Nicola II non riuscì a placare le sempre più feroci proteste che sfociarono nella rivoluzione d'Ottobre del 1917 portando alla sua forzata abdicazione. “Tutto intorno a me è viltà, inganno e tradimento”. Cosi si esprimeva lo Zar, mentre nel suo treno imperiale si apprestava a rinunciare al trono mettendo fine a 300 anni di dinastia Romanov. Nell'anno della sua prigionia verrà fuori chi era davvero Nicola: un principe gentiluomo, amorevole verso la sua famiglia e gentile verso i suoi carcerieri; un uomo buono schiacciato dal peso della corona che mai aveva voluto.



Bibliografia:

Henri Troyat, Nicola II. L'ultimo zar e la tragica fine dei Romanov, Paoline Editoriale Libri, 2016

Autore:

Marco Locatelli, laureando in Scienze Storiche presso Unimi

Data di pubblicazione:
2025-03-11