Il mosaico di Carlo Magno a Roma

Il ringraziamento di papa Leone III all’imperatore franco per un suo gesto di estrema generosità

Stampa con l'immagine di Carlo Magno seduto in trono - Wikicommons

A Roma, in via XX Settembre, sorge la chiesa cattolica di Santa Susanna. L’attuale edificio è databile al 1475, ma in realtà è molto più antico e ha subito tantissimi restauri e riedificazioni nel corso del tempo. Uno tra i principali artefici di queste riedificazioni fu papa Leone III (795-816), che si occupò non solo della ricostruzione delle fondamenta, ma anche della realizzazione di un meraviglioso mosaico absidale.

Purtroppo il mosaico venne distrutto nel 1595, ma esistono alcuni schizzi che ne riproducono l’immagine. Sfortunatamente queste riproduzioni hanno posto enfasi solamente su due figure particolari, ovvero quelle di Leone III e Carlo Magno, gettando di conseguenza nell’oblio i restanti personaggi. Grazie però ad alcune descrizioni testuali, si può comunque immaginare la rappresentazione complessiva. Al centro era raffigurato Cristo, alla sua sinistra la Madonna, San Pietro, Santa Susanna e infine lo stesso Leone III, alla destra invece San Paolo, San Gabinio, San Caio e per ultimo Carlo Magno.

Le riproduzioni del mosaico permettono nuovamente di confermare il ruolo di Leone III nella rifondazione dell’edificio. Egli è infatti rappresentato nei classici abiti pontificali mentre tiene in mano una riproduzione in miniatura della chiesa di Santa Susanna.

Quello che più attira l’attenzione è che il mosaico absidale si discosta dalla canonica rappresentazione tipica del periodo, che prevedeva la raffigurazione di solamente sette personaggi; in questo schema le personalità “in più” sarebbero Carlo Magno e la Madonna. Quest’ultima godette di una particolare venerazione da parte di Leone III.

La presenza di Carlo Magno trova invece giustificazione nel fatto che il re franco fu un finanziatore – forse involontario – della riedificazione della chiesa. I lavori infatti sarebbero stati sovvenzionati in parte grazie all’importante donazione fatta dal sovrano al pontefice, ovvero il Tesoro degli Avari, ottenuto nel 796 con la conquista del loro ring.



Bibliografia:

Sito: Friedrich Kurze (a cura di), Annales regni Francorum inde ab a. 741 usque ad a. 829, qui dicuntur Annales Laurissenses maiores et Einhardi,  Hannover 1985 (consultato novembre 2024)

Sito: Bernacchio N., La Roma di Leone III. Gli edifici religiosi, in «Archivium Historia Pontificiae», a cura di Ottavio Bucarelli e Paul Oberholzer, n.52 (2018), pp.205-249.

Sito: Delogu P., The popes and their town in the time of Charlemagne, in Encounters, Excavations and Argosies. Essay for Richard Hodges, a cura di J. Moreland, J. Mitchelle, B. Leal, Oxford, 2017, pp.105-115.

Autore:

Sara Menegoi, docente di storia

Data di pubblicazione:
2025-03-26