Il fuoco greco

L'arma segreta dei bizantini

Incisione di una catapulta del XIII secolo utilizzata per lanciare il fuoco greco - Wikicommons

Il fuoco greco fu un'arma che garantì innumerevoli vittorie all’impero bizantino durante le sue battaglie. Il primo uso documentato dell'utilizzo del fuoco greco risale al primo assedio di Costantinopoli nel 674 dove gli arabi musulmani furono fermati alle porte della capitale grazie all'utilizzo di tale arma; successivamente furono fermati con lo stesso mezzo anche durante il secondo assedio, nel 717. Lo storico bizantino Teofane il Confessore attribuisce l'invenzione del fuoco greco a Callinico nel VII secolo. La sua formula è tuttora segreta, non si sa bene che tipo di materie venissero utilizzate per crearlo, si trattava difatti di un liquido altamente infiammabile che veniva lanciato sulle imbarcazioni nemiche, la peculiarità del composto era che non fosse estinguibile tramite l'acqua che invece lo alimentava. Tant'è vero che i bizantini stessi lo definivano fuoco liquido, il termine "greco" non è riscontrato nelle fonti bizantine. Probabile comunque che il liquido fosse composto dai materiali facilmente reperibili all'epoca nelle zone del Caucaso come petrolio, nafta, zolfo e resina vegetale. Il fuoco greco aveva un utilizzo molto versatile: poteva essere contenuto in piccoli vasi che venivano utilizzati come delle rudimentali granate oppure in grandi barili che venivano lanciati attraverso una catapulta, ma l'utilizzo più famoso era mediante un rudimentale lanciafiamme. Quest’ultimo era in verità un sifone che veniva equipaggiato sia a poppa che a prua delle imbarcazioni e una volta che queste erano abbastanza vicine a quelle nemiche il fuoco veniva sparato dagli addetti, i cosiddetti sifonatori. Il fuoco durava una manciata di secondi, ma aveva una gittata di quindici metri. L'utilizzo del fuoco greco rimane documentata fino alla terza crociata, molto probabilmente si smise di produrlo sia per la pericolosità insita nella produzione sia per la scarsità di materie prime che man mano andavano ad esaurirsi.



Bibliografia:

Guglielmo Cavallo, L'uomo bizantino, Editori Laterza, 2005

Georgij Aleksandrovic Ostrogorskij, Storia dell'impero bizantino, Einaudi, 2014 (ultima edizione) 

Autore:

Raffaele Dimitri Aliberti - Docente di Storia e Filosofia

Data di pubblicazione:
2025-02-26