Un'utopia cristiana e collettivista nel Nuovo Mondo
I "pueblos hospitales" di Santa Fé creati da Vasco de Quiroga

Illustrazione del 2019 che raffigura il vescovo Vasco de Quiroga nell'atto di difendere un indigeno del Michoacan dalle frustate di un colono spagnolo. "Tata Vasco" (Tata è un termine spagnolo con cui si indica affettuosamente il padre) è il soprannome con cui De Quiroga viene ricordato dalle comunità indigene. - Wikimedia Commons
Giunto in Messico nel 1531 come giudice incaricato di occuparsi dei crimini commessi dai coloni spagnoli a danno degli indigeni, Vasco de Quiroga si distinse fin da subito per la difesa dei diritti e delle libertà di questi ultimi. Influenzato dalla lettura di "Utopia" di Tommaso Moro e dal modello della primitiva chiesa cristiana, tentò di creare nel Nuovo Mondo una società e una chiesa nuova, vedendo negli indios le qualità morali necessarie per lo sviluppo di tale progetto. Grazie alla sua influenza, si fece assegnare dalla corona alcuni territori: nel 1531, creò un primo villaggio vicino a Città del Messico e un secondo nel 1533 nella regione del Michoacan, di cui fu nominato vescovo nel 1536. I villaggi, noti anche come pueblos hospitales, furono entrambi chiamati “Santa Fé” e accolsero principalmente indigeni purépecha. Ogni villaggio era composto da circa 10-12 famiglie, a ciascuna delle quali venne assegnato un terreno da coltivare. Tuttavia, la proprietà della terra era collettiva, con i proventi equamente distribuiti tra le famiglie e la rimanente parte immagazzinata e distribuita tra i poveri e gli inabili al lavoro. Le famiglie si alternavano tra lavoro agricolo, che comprendeva anche l'allevamento di bestiame, e artigianale. I bambini, insieme all'istruzione religiosa, erano anche educati al lavoro attraverso attività di gioco. Al fine di evitare invidie e vanità, venne imposto a tutti gli indigeni di indossare lo stesso abito bianco, fatto in lana o in cotone, anche per simboleggiare la purezza dell'animo dei convertiti. Solo nei giorni di festa veniva utilizzato un abito diverso e più sfarzoso. Vi erano delle cariche elettive interne alla comunità scelte dai capi-famiglia aventi delle funzioni amministrative, come i prencipales e i corregidores. Si cercava di risolvere le controversie internamente alla comunità, spesso con la mediazione del rector, il religioso che guidava la comunità, senza ricorrere alle autorità spagnole. I pueblos Hospitales fondati da Vasco de Quiroga ebbero un grande successo tra gli indigeni, mantenendo per secoli una forte autonomia e lasciando un profondo ricordo nella memoria collettiva delle popolazioni locali.
Francesca Cantù, La conquista spirituale. Studi sull'evangelizzazione del Nuovo Mondo, Viella, 2007
Articolo: Antonio Colajanni, Gli esperimenti di utopie concrete con gli indigeni dell'America del XVI secolo: Vasco de Quiroga e Bartolomé de Las Casas, “Dada rivista di Antropologia post-globale”, Speciale n. 1, 2012
2025-08-09