Un robot nel Mondo Antico
L’ancella meccanica di Filone di Bisanzio

Ancella automatica di Filone di Bisanizo - Museo Kotsanas della Tecnologia antica, Atene - wikimedia commons
Nell’Alessandria di età ellenistica la cultura era di casa. E proprio qui giungevano i sapienti del mondo antico per continuare i loro studi ed esercitare il loro sapere. Tra questi, c’erano gli inventori, all’epoca chiamati meccanici che, grazie alle loro conoscenze di ingegneria, matematica, geometrica e meccanica, sfornavano ogni tipo di marchingegno. Tra i più famosi meccanici c’era Filone, vissuto a cavallo tra III e II secolo a.C. Originario di Bisanzio, si trasferì ad Alessandria e poi a Rodi, dove compose la sua opera più famosa, il Trattato di meccanica, gran parte perduta, ma conservata indirettamente in quella di un suo collega, Erone di Alessandria e in una traduzione araba. Nonostante Filone fosse amante dell’arte militare e progettò un gran numero di macchine da guerra, tra la sua produzione spiccava un congegno particolare: un automa che serviva vino e acqua. La cosiddetta “ancella meccanica” era un umanoide che, attraverso un complesso meccanismo di pesi, pressione idraulica e molle, poteva camminare e versare vino e acqua agli ospiti. Montata su un supporto ligneo a ruote, si spostava muovendo le gambe che erano azionate da un meccanismo attivato dallo spostamento di fagioli secchi contenuti all’interno di una cavità nascosta posta sopra il sostegno di legno. Il vino e l’acqua venivano versati attraverso un dispositivo a pressione: l’ancella reggeva nella mano destra una brocca con due piccoli fori dai quali uscivano i liquidi, mentre nella mano sinistra, libera, veniva appoggiato il recipiente che, con il suo peso, attivava il meccanismo interno che apriva le valvole del vino e dell’acqua che, attraverso due tubicini, fluivano dalla brocca al contenitore. Per interrompere il flusso, bastava semplicemente rimuovere il recipiente dalla mano e il gioco era fatto. E l’ancella era pronta a servire un altro commensale. L’ancella meccanica fu una delle più curiose invenzioni dell’antichità e, forse, uno dei primi robot mai realizzati, che divenne una delle attrazioni più sorprendenti dei banchetti delle famiglie benestanti.
- G., Di Pasquale, Tecnologia e meccanica. Trasmissione dei saperi tecnici dall’età ellenistica al mondo romano, Olshki, Firenze, 2004.
- F., D., Prager, Philo of Byzantium, Pneumatica: the first treatise on experimental physics, western version and eastern version, Reichert Verlag,Wiesbaden, 1974.
Scarpato Deborah - studentessa magistrale - Università Ca' Foscari Venezia
2025-02-14