Il Principe-Mago Francesco I de’ Medici (1541-1587)
Gli armadi segreti del Principe-Mago

Studiolo di Francesco I - Wikimedia Commons
Francesco I, conosciuto oggi come il Principe dello Studiolo, è uno dei personaggi più sinistri ed enigmatici della storia italiana di fine ‘500. Il duca nonostante i suoi comportamenti virtuosi e le sue sagge decisioni amministrative, è ricordato dai posteri soprattutto per la sua morbosa passione per l’alchimia e l’esoterismo.
Il culto per i naturalia e gli artificialia lo hanno portato ad avere come soprannome quello di Principe-Mago. L’appellativo risulta particolarmente azzeccato se si considera che egli era solito nascondersi nei suoi laboratori, dove intagliava pietre preziose e sperimentava con acque medicinali e oggetti ritenuti artefatti arcani, per poi nascondere il frutto delle sue ricerche nel suo Studiolo.
«Fa spendere quasi tutto il tempo in un luogo che lo chiamano il Casino, ore in guisa di un piccolo arsenale in diverse stanze ha diversi maestri che lavorano di diverse cose, e quivi tiene i suoi lambicchi et ogni suo artificio. Quivi la mattina entra e vi sta sin ad ora di desinare, e doppo desinare vi ritorna a star insino a sera».
Lo Studiolo era il luogo buio ed isolato dove Francesco I si ritirava per apprezzare le sue strane creazioni, e nasconderle alla vista dei suoi cortigiani. Il duca era solito riporre gli artefatti dentro degli armadi dagli sportelli decorati, i quali non solo racchiudevano misteri e segreti, ma erano anche dei passaggi segreti che permettevano di spostarsi all’interno di Palazzo Vecchio a Firenze.
Il mistero del Principe non si limita solamente agli oggetti che possedeva, di cui oggi si ha solo sporadiche informazioni, ma si estende anche al programma iconografico esoterico sviluppato dallo studioso Vincenzo Borghini, il quale ha stabilito, insieme a Giorgio Vasari, l’ordine e i soggetti da rappresentare sulle ante degli armadi. Le figure presenti uniscono con un complesso gioco simbolico la mitologia, la scienza e la tecnica, creando un continuum, dove le favole degli antichi sono in grado di coesistere in armonia con le sperimentazioni alchemiche, metallurgiche e farmaceutiche studiate dal Principe-Mago.
Berti Luciano, Il Principe dello Studiolo. Francesco I dei Medici e la fine del Rinascimento fiorentino, Maschietto Editore, Pistoia, 2002, pp. 25-97
William Eamon, La scienza e i segreti della natura nella cultura medievale e moderna, ECIG, Genova, 1999, pp. 399-400
Valentina Conticelli, «Guardaroba di cose rare et preziose». Lo Studiolo di Francesco I de' Medici (arte storia e significati), Agorà,Lugano, 2007, pp. 50-53
Tesi di laurea triennale, Lo Studiolo di Francesco I de’ Medici fra tradizione e innovazione: la rappresentazione delle miniere, Andrea Ciaponi, Università degli studi di Ferrara, 2022
Andrea Ciaponi
2025-05-01