La Follia di Idi Amin

Il tiranno d'Uganda che si autoproclamò Re di Scozia

Idi Amin, autoproclamato 'l’Ultimo Re di Scozia', fu un dittatore brutale e controverso che governò l’Uganda con pugno di ferro. Dalla carriera militare sotto il dominio britannico al colpo di stato del 1971, il suo regime fu segnato da repressioni e atrocità. La sua eccentrica ossessione per la Scozia e la sua immagine di leader invincibile hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia. - Immagine generata con IA

Idi Amin, noto come "l’Ultimo Re di Scozia," fu uno dei leader più spietati e controversi del XX secolo, una figura il cui nome è tuttora legato a violenze e atrocità. Nato nel 1925, iniziò la sua carriera militare nell’esercito britannico, dove, per via della sua altezza e prestanza fisica, divenne una figura rispettata e temuta. Grazie alle sue abilità in battaglia, fu rapidamente promosso e divenne uno dei più alti ufficiali dell’esercito ugandese. Tuttavia, nel 1971, approfittando delle tensioni politiche nel paese, Amin orchestrò un colpo di stato contro il presidente Milton Obote, instaurando una dittatura che avrebbe sconvolto l’Uganda.

Salito al potere, Amin si autoproclamò “Presidente a vita” e iniziò a governare con pugno di ferro. Il suo regime fu segnato da repressioni brutali, persecuzioni politiche e un clima di terrore. Amin amava presentarsi come un leader forte e carismatico, e per una strana ragione, sviluppò una sorta di ossessione per la Scozia, al punto da autoproclamarsi sarcasticamente “l’Ultimo Re di Scozia”. Questo titolo divenne famoso anni dopo, grazie al film e al romanzo L’Ultimo Re di Scozia, che dipingono il suo lato eccentrico e folle. Un altro fatto curioso su Idi Amin è che sviluppò una vera e propria fissazione per l'immagine di sé come leader carismatico e “invincibile”. Tanto da scrivere una lettera alla regina Elisabetta II suggerendole di affidargli il governo del Regno Unito. Nella lettera, dichiarava di essere in grado di risolvere i problemi dell'Impero Britannico, assicurando che avrebbe preso "buona cura del popolo britannico".

La violenza e l’instabilità portate dal regime di Amin segnarono profondamente l’Uganda: si stima che tra 100.000 e 500.000 persone siano morte sotto la sua dittatura. Nel 1979, una ribellione sostenuta dalla vicina Tanzania lo costrinse alla fuga. Morì in esilio in Arabia Saudita nel 2003, ma il suo nome rimane un simbolo di brutalità e di abuso di potere, un capitolo oscuro e ancora oggi doloroso nella storia dell’Uganda.



Bibliografia:

M. Louise Pirouet, "Amin, Idi (c. 1924–2003), president of Uganda." Oxford Dictionary of National Biography. 4 Jan. 2007; Accessed 27 Oct. 2024.

Sito: Britannica, T. Editors of Encyclopaedia. "Idi Amin." Encyclopedia Britannica, August 29, 2024.

Mark Leopold,  Idi Amin: The Story of Africa’s Icon of Evil. Yale University Press, New Haven, 2020.

Per ulteriori approfondimenti si consiglia anche la visione del film: L'ultimo re di Scozia. Diretto da Kevin Macdonald. Los Angeles: Fox Searchlight Pictures, 2006.

Autore:

Toniatti Francesco - Docente di Storia e Studi Orientali, Master of Arts in International Relations

Data di pubblicazione:
2025-09-03