Onfim, un bambino del XIII secolo
I disegni e le testimonianze di un bambino della Novgorod del Duecento

I compiti di Onfim e il disegno con l'iscrizione "Io sono una bestia selvaggia" - Wikimedia Commons
Nel 1956, durante degli scavi a Novgorod, in Russia, gli archeologi portarono alla luce qualcosa di inaspettato: centinaia di sottili frammenti di corteccia di betulla, incisi con parole e disegni. La terra umida li aveva conservati per secoli. Essi conservavano messaggi, appunti, esercizi scolastici risalenti al medioevo. Tra tutti questi reperti, alcuni raccontavano una storia diversa, più piccola e intima: quella di Onfim, un bambino vissuto nel XIII secolo.
Onfim aveva circa sei o sette anni nel momento in cui inscrisse le sue cortecce. Come altri suoi coetanei di Novgorod, imparava a leggere e scrivere l’antico slavo, incidendo sulla corteccia con uno stilo di ferro. Capitò però che mentre era intento a copiare preghiere e ad eseguire esercizi di scrittura dell'alfabeto, la fantasia di Onfim prese il sopravvento. Accanto a quelli che erano i suoi compiti, dunque, egli disegnò cavalieri, animali, volti sorridenti, nemici sconfitti, spesso scrivendo anche il proprio nome accanto ai disegni, come a firmarli.
In uno dei frammenti più famosi, Onfim si rappresenta come un eroe, come un cavaliere armato che carica contro un gruppo di nemici. Accanto alla figura, la frase: “Io sono una bestia feroce”. È il gioco di un bambino che si immagina forte, che sogna di diventare un invincibile cavaliere. In un altro caso, Onfim tenta di scrivere una lezione, ma poi si distrae e disegna un amico. In un altro ancora, compone una breve lettera destinata al padre.
Sono documenti semplici, eppure potentissimi. È rarissimo trovare nella storia medievale la voce diretta di un bambino, e ancor più raro è vederne i disegni, le fantasie, gli errori, gli scherzi. Onfim ci mostra che anche otto secoli fa i bambini si distraevano in classe, scarabocchiavano sui quaderni, fantasticavano mondi.
Di Onfim non sappiamo altro. Nessun cronista lo ha mai menzionato, nessun testo ne ha raccontato la vita. Non sappiamo che persona sia diventata, se sia riuscito a realizzare il suo sogno di diventare cavaliere, se abbia davvero combattuto oppure continuato a scrivere e forse non lo sapremo mai.
Cinnella, E., Storia e leggenda della Rus' di Kiev (Pisa 2024)
Faccani, R., Iscrizioni novgorodiane su corteccia di betulla (Udine 1995)
2025-08-06