La Tragica Storia della Comunità Tibetana (1950 - Oggi)
Un popolo in esilio

Il Tibet, un regno pacifico violentemente invaso e annesso alla Repubblica Popolare Cinese dalle forze maoiste. L'epica resistenza pacifica e l'esilio dei Tibetani sono diventati un esempio di coraggio per il mondo intero - Immagine generata con IA
Nel 1950, il Tibet era un regno pacifico e isolato dal resto del mondo, nel cuore dell'Himalaya. I suoi cittadini conducevano vite semplici e il regno era guidato dall'autorità spirituale del Dalai Lama, la più importante autorità spirituale buddhista della scuola Gelug Mahayana. Tuttavia, la sua posizione strategica, che gli conferiva il controllo di molti dei bacini fluviali più importanti della Cina, lo rese l'obiettivo di una violenta invasione da parte dell'esercito comunista cinese, il quale avanzò la formale scusa di voler "liberare" il Tibet dal governo dei monaci tibetani.
La Repubblica Popolare Cinese, guidata allora da Mao, dichiarò di voler distruggere l'organizzazione feudale del Tibet e modernizzare il regno. Nel mese di ottobre del 1950, un'armata cinese di circa 40.000 uomini attraversò il confine del Tibet, avanzando verso la città di Chamdo, situata nei pressi del fiume Dricho. L'esercito tibetano poteva contare solo su 8.000 uomini, mal equipaggiati e scarsamente addestrati. Le forze tibetane furono presto sbaragliate e costrette alla resa dai cinesi che avanzarono rapidamente nel paese. Il Tibet venne annesso alla Cina.
Dopo anni di occupazione, nel 1959 scoppiò la prima grande rivolta popolare a Lhasa, capitale del Tibet. La rivolta fu duramente repressa e il Dalai Lama, per evitare di essere catturato, fu costretto a lasciare il suo paese natale e a intraprendere un pericoloso viaggio attraverso le montagne himalayane, fino a raggiungere l'India e a chiedere asilo politico. Con lui, decine di migliaia di tibetani scelsero l'esilio anziché assistere all'umiliante distruzione del loro paese. La maggior parte di loro si stabilì a Dharamsala, nell'India del Nord, dove la cultura tibetana ha continuato a sopravvivere e a svilupparsi durante l'esilio.
Nel frattempo, in Tibet, le autorità cinesi avviarono la progressiva e metodica distruzione di ogni monastero e testimonianza della cultura tibetana, soprattutto durante la Rivoluzione Culturale. Nonostante il dramma della situazione, il popolo tibetano, sotto la guida illuminata del Dalai Lama, continua la sua resistenza pacifica e sogna un giorno di poter vedere nuovamente la sua terra liberata.
Sito: Javeed Ahmad, “Tibetan Diaspora in India: Longing and Belonging.” The Tibet Journal 37, no. 4 (2012): 35–44. Sito:jstor.com, consultato in Gennaio 2025.
Palden Gyatso, Tibet: Il fuoco sotto la neve. Sperling & Kupfer, Milano, 1996.
2025-06-20