I Templari: note sulla Regola dell'Ordine del Tempio
Dalle prescrizioni sul vestiario ai divieti contro le "tentazioni femminili": un ulteriore approfondimento sugli articoli più curiosi della Regola templare

Illustrazione di alcuni cavalieri templari - Wikimedia
Riprendiamo la Regola templare, proseguendo l’analisi di alcuni dei suoi articoli più interessanti. Questa Regola, come abbiamo visto, offre un prezioso spaccato di come un templare doveva (almeno in teoria) condurre la propria vita.
Il primo articolo che analizziamo riguarda, come nella prima parte, il vestiario: l’art. 68 riporta infatti che inizialmente anche scudieri e sergenti indossavano l’iconico mantello bianco, ma che successivamente fu loro assegnato un mantello nero, poiché in Armenia tale pratica aveva «molto nuociuto alla casa». In quella regione, infatti, erano stati accolti nell'Ordine dei «falsi fratelli» – uomini sposati – che provocarono grande scandalo. Curioso è l’articolo 70, che stabilisce il divieto di accogliere donne, ritenute «pericolose» poiché «il demonio, da sempre loro compagno, ha potuto distogliere molti dalla retta via del paradiso». Questa disposizione mirava a preservare «il fiore della castità» tra i cavalieri. L’articolo 71 rafforza il divieto, affermando che è «pericoloso per qualunque uomo di religione guardare troppo a lungo il volto femminile», e proibisce di baciare qualsiasi donna, anche una parente, poiché tale gesto ha portato «sovente gli uomini alla perdizione». L’intento era di mantenere i cavalieri «sempre dinanzi al volto di Dio, con la coscienza pura e l’animo saldo». Un’interessante concessione alla rigidità della Regola si trova nell’articolo 73, che consente al maestro di ignorare qualche prescrizione, rendendo le norme più flessibili quando necessario.
Dopo una serie di articoli sulla gerarchia dell’Ordine, troviamo l’articolo 122, che contiene istruzioni per il commendatore di Gerusalemme su come difendere e sorvegliare la Vera Croce quando si trovava fuori dalla Città Santa. Gli articoli 138 e seguenti elencano con precisione gli oggetti assegnati ai fratelli cavalieri e sergenti, fino al numero esatto dei capi di biancheria. Infine, l’articolo 155 stabilisce che, in caso di allarme fuori dall’accampamento, i cavalieri non devono muoversi «neppure in presenza di leoni o altre fiere» (evidentemente i leoni dovevano essere un grande nemico dell'Ordine!).
Jose Vincenzo Molle (a cura di), I Templari. La Regola e gli Statuti dell'Ordine, Genova, ECIG, 1995
2025-02-28