Il faraone eretico
Akhenaton e la sua cancellazione dalla storia

Akhenaton che venera il disco solare Aton - Immagine generata con IA
Akhenaton (Tebe, 1375 a.C. – Akhetaton, 1334/1333 a.C.) - o anche conosciuto come Amenofi IV, per i primi 5 anni di regno - è passato alla storia per essere stato il primo faraone egizio a tentare di imporre il culto di una sola divinità; tralasciando invece le innumerevoli altre che popolavano il Pantheon egizio. Figlio secondogenito di Amenofi III e della regina Tiy, Akhenaton salì al trono dopo la morte del fratello maggiore Thutmose, ereditando un regno che non gli spettava. Nei primi anni di regno, avviò molte opere architettoniche in favore del dio che aveva sempre venerato: Aton (il disco solare). Così facendo entrò in conflitto con il "primo sacerdote di Amon": la carica religiosa più potente del regno, il quale si vide ridimensionare la propria influenza dal nuovo faraone. Entrato dunque in contrasto con il primo sacerdote, Akhenaton ("caro ad Aton", in egizio) impose il culto unico del dio Aton, vietando quello di qualsiasi altro dio egizio venerato fino a quel momento. In questo modo accresceva il suo potere spirituale e politico, limitando quello dei sacerdoti. Proibì e cancellò le altre forme di culto, cambiò nome da Amenofi IV ad Akhenaton e fece costruire una nuona capitale in favore del dio: Akhetaton (odierna Amarna) ("orizzonte di Aton", in egizio). Nonostante le grandi opere architettoniche che portarono lavoro e prosperità all'Egitto; Akhenaton si dimostrò sempre più interessato alle questioni religiose che politiche-militari, portando il regno in crisi a causa dell'avanzata degli Ittiti. Esasperati dal cambiamento di fede e da una politica sempre meno prospera, alla sua morte - dopo 17 anni di regno - venne ristabilito il normale culto politeista, la capitale riportata a Tebe e applicata al faraone la damnatio memoriae cancellando il suo nome da ogni iscrizione e monumento. Contrariamente a quanto si pensa, Akhenaton non fu il primo ad introdurre il culto monoteista (credere in un solo dio), ma quello che più precisamente viene chiamato enoteismo: la venerazione di un solo dio tra quelli esistenti nella propria religione, senza eliminare gli altri che vengono semplicemente messi da parte. Tale credenza venne detta anche "atonismo".
Franco Cimmino, Akhenaton e Nefertiti. Storia dell'eresia amarniana, Bompiani, 2002
2025-07-11