Federico Barbarossa: morto da vivo, vivo da morto
Le morti, vere o presunte, dell'Imperatore germanico a Legnano e durante la Crociata

Illustrazione tedesca, risalente al 1918, del Barbarossa insieme al figlio Federico, morto l'anno dopo il padre, anche lui durante la crociata. L'iconografia lo raffigura spesso addormentato e con una barba lunghissima, per via della leggenda che si diffonde dopo la sua morte. L'imperatore infatti venne ritenuto morto quando era ancora in vita e dopo essere morto, si diffuse la leggenda che fosse ancora vivo. - Wikimedia Commons
Come da abitudine dei re medievali, l'imperatore Federico Barbarossa si trovava in mezzo ai suoi cavalieri durante la battaglia di Legnano nel 1176. Avvenne che la fanteria milanese, meno esperta però molto più numerosa, respinse la carica della cavalleria tedesca, disarmando molti cavalieri. Tra questi vi era anche Federico, il cui cavallo venne ucciso. A questo punto i suoi cavalieri, vedendo la mala parata e la precaria situazione dell'imperatore, approfittarono della confusione per portarlo in salvo, lontano da lì. I milanesi si impadronirono anche del vessillo imperiale, al quale Federico era accanto durante la battaglia. Si sparse quindi la notizia che l'imperatore fosse morto. È possibile che i milanesi e i loro alleati non abbiano attaccato Pavia, la roccaforte imperiale, proprio perché scioccati dal presunto regicidio. Anche a Pavia lo si credeva morto: sua moglie, l'imperatrice Beatrice di Borgogna, aveva già iniziato a vestirsi a lutto. A sorpresa invece riapparve alcuni giorni dopo, con addosso altri vestiti e dopo aver vagato chissà dove. La notizia rinvigorì il fronte imperiale, il quale concluse degli accordi con papa Alessandro III e i comuni della Lega Lombarda. Molti anni dopo, nel 1190, durante la Terza Crociata, il Barbarossa e i suoi cavalieri si trovavano nel sud della penisola anatolica, tra le gole del Tauro, dove scorreva impetuoso il fiume Goksu. Non è ben chiaro cosa accadde: è possibile che l'imperatore, ormai anziano, cadendo da cavallo sia annegato o che sia morto per una congestione. Come da tradizione, il suo corpo venne bollito e smembrato, affidando ogni parte ad un luogo diverso. Presto però iniziarono a diffondersi delle leggende sul fatto che l'imperatore era ancora vivo, in linea con la tradizione dell' "eroe dormiente", di cui faceva parta anche Carlo Magno. Egli infatti si sarebbe rifugiato nella caverna della montagna del Kyffhauser, in Turingia, dormendo e facendo crescere la sua immensa barba ormai bianca. A seconda della versione, si sarebbe risvegliato solo al momento di riportare la Germania alla sua antica grandezza o per guidare il popolo cristiano nella crociata finale contro le forze del Male.
Franco Cardini, La vera storia della Lega Lombarda, Mondadori, 2019
Franco Cardini, Marina Montesano, Storia medievale, Università Le Monnier, 2019
2025-08-03