Come riscattare prigionieri per operazioni di spionaggio
La storia di Giovanni Barelli, rispettabile Cavaliere di Malta, e di uno scambio di prigionieri nel 1573

Come l'IA immagina uno scambio di prigioneri a Salonicco nel 1573.
L'agente di cui ci occupiamo oggi si chiama Giovanni Barelli: originario dell'isola di Corfù, apparteneva all'Ordine dei Cavalieri di Malta, anche se era al soldo della Spagna di Filippo II. Barelli si era spesso recato a Costantinopoli con salvacondotti per ottenere informazioni su considerazioni militari e geopolitiche ottomane. I salvacondotti erano strumenti molto utilizzati dagli agenti europei: si trattava di patenti rilasciate dai Sultani che consentivano a questi agenti di penetrare in territorio ottomano. L'obiettivo principale era la liberazione di schiavi, ma spesso queste operazioni erano coperture per vere e proprie missioni di spionaggio. Il primo sovrano a cui Barelli aveva offerto i suoi servizi, nel 1569, era stato il marchese di Pescara, viceré di Sicilia: questi potenziali servizi andavano dall'incendio dell'Arsenale ottomano all'avvelenamento dei figli del Sultano, fino all'uccisione o alla cattura di Giuseppe Nasi. Nel frattempo, l'idea di riscattare i cristiani catturati nelle prime fasi della guerra di Cipro (1570-1573) aveva già preso forma nel 1572. Ciò fu possibile perché Don Giovanni d'Austria - il vincitore di Lepanto - aveva radunato 42 prigionieri di valore da scambiare, tra cui i figli adolescenti di Müezzinzade Ali Pasha, l'ammiraglio ottomano morto proprio a Lepanto. Nel marzo 1573, Giovanni Barelli fu curiosamente autorizzato a portare con sé alcuni prigionieri per discutere il riscatto dei prigionieri ottomani a Costantinopoli; in realtà, il nostro agente era incaricato di negoziare con il patriarca ortodosso di Costantinopoli, Metrofane III, per ottenere informazioni sulla possibilità che la popolazione di lingua greca nel Peloponneso stesse considerando di ribellarsi agli Ottomani. Barelli arrivò infine a Salonicco - il più importante porto ottomano in Europa -, dove riuscì a far riscattare i prigionieri in cambio di 1.000 ducati. Purtroppo, il nostro Barelli arrivò in ritardo, perché l'accordo tra Venezia e gli Ottomani, siglato lo stesso mese, cancellò i suoi piani di far scatenare una rivolta anti-ottomana nel Peloponneso.
Sito: Gaspare De Caro, 'Barelli, Giovanni', Dizionario Biografico degli Italiani, Treaccani, vol. 6 (1964). (consultato 2024)
Noel Malcolm, Agents of Empire, Oxford University Press, Oxford,2015, p. 217-222.
2025-05-21