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I frumentarii nello spionaggio ai tempi della Roma Imperiale

Frumentarii che si occupano di approvvigionamenti, in questo caso raffigurati durante la mietitura di grano. Dettaglio dalla Colonna Traiana. - WikiCommons.

Nella Roma Imperiale, gli uomini dediti allo spionaggio e alle attività di intelligence - come diremmo oggi - erano i frumentarii. Ad istituirli come unità speciale fu l'imperatore Domiziano (r. 81-96 d.C.), il quale ordinò a questa unità di occuparsi dell'approvvigionamento di risorse alimentari per l'esercito romano. Non solo: i frumentarii svolgevano anche ruoli di corrieri, spie ed esattori delle tasse; in alcuni casi, secondo Rose Mary Sheldon, erano persino autorizzati ad eseguire arresti e assassini. Siccome il ruolo assegnatoli prevedeva di essere continuamente a contatto con l'esercito, gli apparati burocratici e - più semplicemente - la popolazione locale, i frumentarii godevano della posizione migliore per osservare ed eventualmente riferire riguardo a ogni informazione di rilievo che potesse essere d'interesse per le autorità. È stato calcolato che in ogni legione erano presenti dai cinque ai 10 frumentarii - dunque, il numero totale a disposizione dell'imperatore si aggirava attorno alle duecento unità. Una delle prerogative essenziali del loro ruolo era l'utilizzo gratuito e libero del cursus publicus, un sofisticato sistema di strade e stazioni di servizio istituito dall'imperatore Augusto: questo aveva permesso una comunicazione più rapida della media tra Roma e le periferie dell'Impero. Cassio Dione, nella Storia Romana, racconta addirittura che Macrino, sconfitto nella battaglia di Antiochia (218 d.C.) dal futuro imperatore Eliogabalo, si travestì utilizzando una uniforme da frumentarius per usare il cursus publicus come via di fuga; pare che nessuno si accorse di lui. Tuttavia, alla fine del III secolo, l'imperatore Diocleziano (r. 284-305) fu costretto ad abolirli a causa della loro crescente impopolarità nell'Impero, dato che i frumentarii godevano di una serie di poteri pressoché incontestabili. Ovviamente, Diocleziano comprese l'utilità di un corpo di questo tipo e quindi decise semplicemente di fare un'operazione di "rebranding" - ovvero, riorganizzò i frumentarii in una nuova unità, gli agentes in rebus



Bibliografia:

Cassio Dione, Storia romana, vol. 6, Rizzoli, LVIII, 9, 3-5. 

Rose Mary Sheldon, Intelligence Activities in Ancient Rome: Trust in the Gods but Verify Frank Cass, Londra, 2005, pp. 250-257. 

Sito: William G. Sinnigen, 'The Roman Secret Service', The Classical Journal 57, no. 2 (1961): 65-72. (consultato Agosto 2024)

 

Autore:

Tacconi Giacomo

Data di pubblicazione:
2025-07-30