La "Relatione dell'Imperio Turchesco" di Domenico Bisanti

Un rapporto dettagliato sull'Impero Ottomano

Ottavio Leoni, Ritratto del Cardinale Scipione Borghese (1577-1633), olio su tela, ca. 1600-1630, Musée Fesch, Ajaccio - WikiCommons

Nel 1614, un frate domenico originario di Cattaro – tale Domenico Bisanti – inviò la sua Relatione dell'Imperio Turchesco, una sorta di rapporto di intelligence ante litteram al conte di Lemos, viceré di Napoli. La dedica recita: "Havendo dato intentione a Vostra Signoria illustrissima et eccellentissima, nella relatione fatta questi giorni adietro sopra il mio viaggio di Levante, di darle una distinta notitia di tutto lo Imperio et Stato ottomano, ho fatto la presente relatione, nella quale con brevità descrivo quanto possiede il Gran Turco in Asia, Africa et Europa; le entrate et spese di queste tre parti; tutta la militia terrestre et maritima; il governo turchesco; un breve raguaglio della sucessione delli imperatori ottomani; et la corte del Gran Turco" (fol. 1v). La Relatione fu inviata anche al cardinale Scipione Borghese, protettore dell'Ordine domenicano e nipote di Camillo Borghese, papa Paolo V. Questa carica gli conferiva uno status di grande autorità sia sui superiori domenicani che sui singoli membri dell'Ordine, che ovviamente vedevano in lui una sorta di corte d'appello, oltre che un valido strumento di promozione nella carriera ecclesiastica. Bisanti considerava la Spagna e il Papato come le uniche potenze in grado di contrastare gli Ottomani: l'una rappresentava il potere secolare, l'altra incarnava il potere temporale. Inviando loro due lettere, Bisanti pensava di essere più convincente e probabilmente sperava in una collaborazione tra i due. Il beneficio a lungo termine di queste imprese era la riunificazione della cristianità nel suo complesso; questa ricerca dell'unità era fondamentale per affrontare con successo gli Ottomani. Per Domenico Bisanti, la crociata anti-ottomana esprimeva una profonda necessità di unità e coesione di fronte alle manifeste divisioni politiche dell'Europa. La Spagna e il Papato erano considerati come i pilastri necessari di una politica di contenimento rivolta all'Impero Ottomano: l'una in possesso di una diretta capacità di mobilitazione militare a difesa dei suoi interessi mediterranei, l'altro in grado di coinvolgere, legittimare e motivare altri Stati cristiani contro i Turchi.



Autore:

Giacomo Tacconi - Studente Magistrale - Unibo 

Data di pubblicazione:
2025-06-01