Parigi val bene una messa

La propria fede in cambio della corona francese

Enrico di Navarra/Borbone viene incoronato come Enrico IV di Francia - Immagine generata con IA

"Parigi val bene una messa". Quasi tutti almeno una volta abbiamo sentito tale frase, associata al fatto di compiere un sacrificio (più o meno grande) pur di raggiungere uno scopo. Ma da che circostanza è nato tale detto? Per capirlo dobbiamo tornare alle cosidette "guerre di religione" che dilaniavano l'Europa del XV-XVI secolo, in seguito alla Controriforma. In Francia in particolare, i contrasti tra Ugonotti (protestanti) e Cattolici erano sfociati in una spirale di omicidi e violenze che avevano colpito non solo il popolo, ma anche i nobili e la famiglia reale. Dopo la morte prematura di Enrico II di Valois nel 1559, la moglie Caterina De Medici si trovava a tenere le redini di un regno diviso religiosamente a metà, data anche l'incapacità del figlio Carlo IX a governare (morto anche lui prematuramente nel 1574); succeduto dal sempre inetto fratello Enrico III. In questo momento salgono alla ribalta altri due Enrichi: Enrico di Borbone re di Navarra capo della fazione dei protestanti ed Enrico di Guisa capo dei cattolici e GranMaestro di Francia. Entrambi avanzavano pretese per il trono del loro omonimo; dando vita a quella che verrà conosciuta come "Guerra dei tre Enrichi". Enrico III nel 1585 tolse le concessioni agli ugonotti rendendo le pretese di Enrico di Navarra nulle (venne anche scomunicato da papa Sisto V), ma ciò non scoraggiò il Borbone che, forte del suo valore militare ottenne grandi vittorie contro la Lega Cattolica (Guisa e Valois). Successivamente il re, preoccupato per la troppa influenza dei Guisa sulla corona, fece uccidere Enrico di Guisa e si incontrò con Enrico di Borbone per stringere una alleanza contro la Lega Cattolica nell'aprile del 1589. Nello stesso anno il re morì assassinato da un domenicano e ciò proiettò Enrico di Navarra sul trono francese essendo l'unico erede diretto. Per Enrico IV di Borbone (il primo re di questa dinastia) c'era ancora un ostacolo: quello religioso. Infatti Enrico era protestante e non poteva governare in un paese cattolico. Così nel 1593 nella basilica di Saint-Denis si convertì al cattolicesimo dicendo la frase "Parigi val bene una messa" (erroneamente però attribuita a lui, solo anni dopo il fatto).



Bibliografia:

Carlo Capra, Storia Moderna 1492-1848, quarta edizione, Le Monnier, 2021

Corrado Vivanti, Le guerre di religione nel Cinquecento, Laterza, 2011

Autore:

Marco Locatelli, laureando in Scienze Storiche presso Unimi

Data di pubblicazione:
2025-02-07