Gli asini dell'Adamello

L'insperato salvataggio degli alpini

Ufficiali della 96^ compagnia genio intorno all'asinello sardo Cadorna, Val Gievano [Gevano] (Altopiano dei sette comuni) Giugno 1917 - Museo Storico Italiano della Guerra - Rovereto 

Durante la Prima Guerra Mondiale l’approvvigionamento delle truppe in prima linea era una delle priorità maggiori, nonché una delle problematiche più grandi per tutti gli eserciti. Immaginatevi cosa volesse dire trasportare grandi quantità di cibo e bevande nelle trincee con il continuo rischio di essere colpiti da bombe e pallottole nemiche, con il risultato che molto spesso, visto gli enormi rischi, il rancio non potesse arrivare a destinazione. Questi viaggi avvenivano principalmente grazie all’aiuto e allo sforzo animale, ma non un animale qualsiasi, l’animale che è il simbolo degli alpini, ovvero il mulo. Protagonisti di questo nostro racconto però non sono i muli bensì sette asini i quali, utili anche loro per il trasporto di rifornimenti, si sono trovati a più di 2000 metri nel Rifugio Mandrone, completamente bloccati, con la neve che superava ormai i quattro metri d’altezza e con scarse provviste, che non gli avrebbero permesso di sopravvivere al freddo di dicembre. Il loro salvataggio era di vitale importanza, o almeno, così ritenevano le salmerie stanziate a Edolo, le quali incessantemente continuavano a richiedere che questi poveri somari tornassero a valle. È qui che comincia l’avventura di Fabrizio Battanta che, insieme ad un piccolo gruppo di alpini, si adopererà al massimo delle possibilità per far si che questi asini giungessero sani e salvi in pianura. Nonostante le avversità e gli imprevisti, e dopo innumerevoli sforzi, riuscirono fortunatamente a giungere al Rifugio Garibaldi da dove poi, tramite teleferica, riuscirono a far giungere alle salmerie i poveri animali ormai stremati.



Bibliografia:

Approfondimento dell’autore

Viazzi Luciano, I diavoli dell’Adamello, Ugo Mursia Editore, prima edizione 1981, edizione utilizzata: IV edizione 2019, Milano

Autore:

Rossi Stefano - Studente Magistrale - Università Ca' Foscari

Data di pubblicazione:
2025-04-25