Il regno africano che voleva essere europeo
Cristianizzazione e europeizzazione del Congo dell'età moderna

Tra le tante innovazioni introdotte da Alfonso I nel suo regno vi fu anche uno stemma sul modello europeo. In esso sono contenuti diversi riferimenti al cristianesimo e alla regalità europea: la croce, l'elmo, le cinque spade (cinque come le piaghe di Cristo) e lo stesso stemma portoghese, che spezza gli idoli pagani. - Wikimedia Commons
Il sovrano del Congo (il cui titolo era manikongo) Alfonso I, battezzato nel 1491 e divenuto re nel 1509, intraprese un importante processo di cristianizzazione ed europeizzazione della società congolese, poi proseguito dai suoi successori. Strinse infatti importanti legami coi portoghesi, invitò i missionari cattolici a stabilirsi nel suo regno e fece costruire chiese e scuole nelle quali i bambini imparavano il catechismo da maestri locali noti come “I ragazzi della cappella del re”. Soprattutto i nobili del regno (chiamati fidalgos dai portoghesi) si assimilarono ai costumi europei. Essi, infatti, assunsero titoli quali “duca”, “marchese” e “conte”, e molti di loro intrapresero viaggi diplomatici non solo in Portogallo, ma anche in Spagna, nello Stato Pontificio, in Olanda e perfino in Brasile. Spesso i figli delle èlites si recavano a studiare in Europa; il figlio dello stesso Alfonso, Enrico, studiò a Lisbona, e nel 1518 venne ordinato vescovo da papa Leone X. Anche rimanendo in Congo, per i figli della nobiltà era possibile imparare il latino e il portoghese in collegi gestiti dai missionari. L'incoronazione del manikongo iniziò a somigliare alle cerimonie europee, con tanto di trono e corona di ferro, e nei sangamenti, tradizionali cerimonie locali con danze di guerra, i guerrieri iniziarono ad usare spade di ferro in stile manuelino (usate dai portoghesi), simboleggiando la loro trasformazione da guerrieri a cavalieri cristiani. Anche i nomi assunti dai sovrani e dai nobili del Congo (Alfonso, Giovanni, Manuel, Eleonora...) ricordavano i nomi tipici della regalità portoghese. Venne diffuso anche il racconto secondo cui San Giacomo apostolo sarebbe apparso per aiutare Alfonso nella decisiva battaglia che egli aveva vinto contro lo zio pagano, con cui si contendeva il trono. L'episodio è ispirato alla leggenda di Santiago matamoros, che avrebbe aiutato i sovrani cattolici a sconfiggere i musulmani durante la reconquista. Tutto questo contribuì a far ammettere il regno del Congo nel consesso delle nazioni cristiane e creare tra gli europei l'immaginario di una società civile e ordinata, retta da sovrani saggi cui il popolo obbediva fedelmente.
Cecile Fromont, L'arte della conversione. Cultura visuale cristiana nel regno del Congo, Omohundro Institute of Early American History and Culture, 2014
Linda M. Heywood, Njinga dell'Angola. La regina guerriera dell'Africa, Harvard University Press, 2019
2025-05-09