Il sommergibile italiano che combattè sotto tre bandiere
La storia del sommergibile ''Cappellini''

Costruito dalla Regia Marina Italiana nel 1939, il Cappellini fu uno dei pochi sommergibili della Seconda Guerra Mondiale a servire sotto tre bandiere diverse. Dopo aver operato nell’Atlantico contro i convogli alleati, fu catturato dalla Germania nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e utilizzato nel Pacifico. Con la caduta della Germania nel 1945, il Giappone imperiale lo incorporò nella propria marina - Immagine generata con IA
La storia del sommergibile italiano Cappellini, durante la Seconda Guerra Mondiale, è senza dubbio unica e molto particolare. Essa si distingue per il fatto che nel corso della stessa guerra questo sommergibile venne utilizzato da tre nazioni diverse: l'Italia, la Germania e infine il Giappone imperiale.
Il Cappellini venne costruito dalla Regia Marina Italiana nel 1939 e venne inizialmente impiegato per operazioni nell'Atlantico, lavorando al fianco degli alleati tedeschi per attaccare e affondare i convogli alleati provenienti da Canada e Stati Uniti. Tuttavia la storia del sommergibile si dimostrò travagliata fin dall'inizio delle sue operazioni militari. Nella sua prima missione venne quasi immediatamente attaccato da una nave americana antisommergibili al largo della costa spagnola e fu costretto a ripiegare velocemente in acque spagnole, per non essere distrutto. Successivamente dopo un rientro in Italia per riparazioni, venne nominato al suo comando il celebre comandante Salvatore Todaro, un asso della marina che si renderà celebre per un episodio nel quale dopo aver affondato una nave belga al largo delle isole Azzorre, deciderà di salvarne l'equipaggio gettatosi in mare.
Dopo l'armistizio del 8 settembre 1943 l'Italia si arrese agli alleati e il Cappellini venne sequestrato dai tedeschi che lo incorporarono nella loro flotta di sommergibili, facendolo operare nel Pacifico al fianco delle forze giapponesi. Quando la Germania nazista si arrese agli Alleati nel 1945, il Cappellini fu infine sequestrato nuovamente dai giapponesi che si approntarono a modificarlo per utilizzarlo nella difesa delle loro isole contro le forze americane. Tuttavia prima che potesse essere utilizzato dalla marina imperiale, gli americani vinsero la guerra con lo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
La fine del sommergibile avvenne dunque nell'Oceano Pacifico quando, dopo essere stato catturato dagli americani, venne sottoposto a un operazione di demolizione controllata. Questo celebre sommergibile rimane l'unico mezzo italiano della Seconda Guerra Mondiale a essere stato usato da tre diverse nazioni.
Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo: storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi. Mondadori, Milano, 1994.
James Sadkovich, La Marina italiana nella Seconda guerra mondiale. Feltrinelli, 2014.
Toniatti Francesco
Master of Arts in International Relations - University of Leiden
Master of Arts in History and Oriental Studies - University of Bologna
Former History Teacher - International European School of Warsaw
2025-09-30