1898 Tonfo Spagnolo
Declino Spagnolo e ascesa Statunitense all'alba di un nuovo secolo

Le navi statunitensi colpiscono e affondano la flotta Spagnola il primo maggio 1898 nella baia di Manila.
Il 15 febbraio 1898 la corazzata statunitense Maine era ormeggiata nella baia di L'Avana, quando improvvisamente esplose uccidendo tutti i 255 marinai a bordo. Si trattò molto probabilmente di un fatale incidente, che fu però sfruttato dal governo del presidente Mckinley per dichiarare guerra alla Spagna il 25 aprile. Washington sfruttò il pretesto per supportare i ribelli antispagnoli che combattevano a Cuba e nelle Filippine, ultime colonie di Madrid, così da estendere la propria egemonia. Se la flotta americana avesse ottenuto il controllo dei mari, avrebbe impedito agli iberici di rifornire le loro truppe impegnate a sedare le rivolte. Il primo successo fu ottenuto il primo maggio davanti a Manila, dove le navi americane affondarono la squadra spagnola chiudendo, in breve tempo, il fronte pacifico. Dalla Spagna intanto partì una squadra di 6 navi pesanti al comando dell'ammiraglio Cervera con l'obbiettivo di battere gli americani almeno nei Caraibi. La flotta arrivò davanti a Santiago de Cuba il 15 maggio, piuttosto provata dal viaggio, e rimase ferma 40 giorni per riparazioni e per rifornimento di carbone e munizioni. Gli americani, inzialmente spaventati da quella che era ancora considerata la quarta flotta al mondo, erano rimasti a protezione dei porti atlantici, e si mossero verso lo scontro decisivo solo a fine giugno, arrivando davanti a Santiago il 2 luglio. Avevano a disposizione 6 navi di cui 4 corazzate, di fatto il miglior naviglio in servizio, che era per altro in ottimo stato. Cervera uscì dal porto e diede battaglia; fu il primo ad aprire il fuoco, tuttavia la risposta americana fu massiccia tanto che la sua ammiraglia fu colpita e fatta incagliare. A farsi valere tra le navi iberiche fu il Cristobal Colon, nave prodotta in Italia, appartenente alla classe Garibaldi, che riuscì a danneggiare la corazzata Iowa, ma che colpita affondò assieme al resto della flotta. Dopo questa ulteriore sconfitta per la Spagna rimaneva una sola opzione: la resa; cedette Cuba, Filippine, Puerto Rico e Guam. La guerra era stata rapida ma significativa: la potenza spagnola tramontava mentre quella americana inziava la sua ascesa.
Alberto Maria Banti, L’età contemporanea dalle rivoluzioni settecentesche all’imperialismo, Bari, Editori Laterza, 2021 quattordicesima edizione
Carlo Capra, Storia Moderna 1492-1848, Mondadori, 2016, terza edizione
Sito: Giovanni Pannella, La guerra Ispano Americana del 1898 Considerazioni su un caso di potenza navale sulla carta, Rivista Marittima, 1998, Academia.edu pagine 77-91 Consultata 2024
2025-05-04