Chiang Kai Shek (1887 - 1975)

L'uomo d'acciaio della Cina repubblicana

Dalla lotta contro i signori della guerra alla rivalità con Mao Zedong, Chiang Kai-shek fu una figura centrale nella storia cinese del XX secolo. Celebrato come unificatore e stratega, ma anche criticato per la sua crudeltà e i massacri da lui ordinati, la sua leadership segnò la storia della Cina dall'età repubblicana fino alla nascita di Taiwan come roccaforte nazionalista - Immagine generata con IA

Chiang Kai-shek è stato uno dei protagonisti più celebri e controversi della storia contemporanea cinese. Nato nel 1887 da una famiglia di modeste origini nella provincia di Zhejiang, divenne celebre per aver rapidamente scalato le gerarchie del Kuomintang (il partito nazionalista cinese) che, all'indomani della Rivoluzione Xinhai (che portò alla fine della dinastia imperiale Qing), cominciò a svolgere un ruolo sempre più centrale nella vita politica della Cina repubblicana.

Dopo la morte del leader repubblicano Sun Yat-sen, Chiang ne prese il posto come principale guida delle forze repubblicane cinesi, ereditando tuttavia una Cina in condizioni disastrose. I signori della guerra la giocavano da padroni e le forze repubblicane erano divise e frammentate da conflitti interni che rendevano la tenuta e il progresso dello stato cinese molto fragili. Nel 1925, Chiang Kai-Shek guidò una vasta spedizione militare nel Nord della Cina per sconfiggere i signori della guerra ribelli e unire ancora una volta il paese sotto un'unica guida. Tuttavia, la riunificazione di Chiang incontrò un forte oppositore politico: Mao Zedong e il nascente Partito Comunista Cinese.

Uno degli episodi più spietati della storia di Chiang Kai-shek ha a che fare con i comunisti di Mao. Nel 1927, le truppe nazionaliste, che avevano stipulato una fragile alleanza con i comunisti, tradirono quest'ultimi e si dedicarono al massacro sistematico di migliaia di comunisti cinesi fedeli a Mao, in quello che è passato alla storia come il Massacro di Shanghai. Tuttavia, una nuova fragile alleanza tra il partito nazionalista e i comunisti venne rinnovata con l'inizio della Guerra Sino-Giapponese, che dal 1937 al 1945 devastò la Cina portando un atroce distruzione.

Dopo la sconfitta dei giapponesi nel 1945, il conflitto sanguinoso tra nazionalisti e comunisti riprese e fu infine vinto dai comunisti di Mao, che costrinsero Chiang Kai-shek e i suoi nazionalisti a ritirarsi per sempre sull'isola di Taiwan, dove il governo nazionalista sopravvisse fino alla morte del suo leader, nel 1975. Chiang Kai-Shek è tuttora ricordato in modo ambivalente: per alcuni è stato un salvatore, per altri un feroce dittatore.



Bibliografia:

Mario Sabattini, Storia della Cina.  Laterza, Roma, 2005.

Simone Pieranni, La Cina nuova, Laterza, Roma, 2021.

Autore:

Renato Baldi

Data di pubblicazione:
2025-06-08