Un lebbroso alla guida della Città Santa

Baldovino IV re di Gerusalemme

La "battaglia di Montgisard", dipinto di Charles-Philippe Larivière (1842) - Wikimedia

Montgisard, Terra Santa, 1177. Le forze cristiane - in netta inferiorità (100 crociati, 400 cavalieri e 4000 fanti) - si apprestano a combattere contro il Saladino ed i suoi circa 15.000 uomini, sicuri di arrivare a conquistare Gerusalemme. A guidare i cristiani c'era un giovane re, in prima linea come un vero leader; ma fragile e tutto bendato. Si chiamava Baldovino IV ed era affetto da lebbra dalla gioventù. Consapevole del poco tempo che gli restava da vivere e desideroso di incidere il suo nome a fianco di quello dei grandi re della storia, scese da cavallo (cadde probabilmente per la malattia), pregò davanti alla Vera Croce ed esortò i suoi uomini a caricare - con lui in testa a guidarli - gli infedeli costringendoli alla ritirata ed ottenendo una grande ed inattesa vittoria. La battaglia di Montgisard è senza dubbio il momento più alto della breve storia di quello che passerà ai posteri come il "re lebbroso". Nato nel 1161 da Almarico I, crebbe a corte sotto l'educazione di Guglielmo di Tiro, il quale fu il primo ad accorgersi che il futuro re non sentiva dolore al braccio destro; diagnosticando poi la lebbra. Malattia che sarebbe sfociata nella forma lepromatosa. Salì al trono a 13 anni, inizialmente sotto la reggenza di Raimondo III di Tripoli, insieme al quale stipulò nel 1175 una pace con Saladino. Viste le precarie condizioni di salute del re, nessuno si aspettava che regnasse a lungo, e che fosse facilmente influenzabile. Baldovino IV tuttavia, aveva un carattere energico e deciso, sapeva che per essere ricordato doveva compiere importanti azioni militari e politiche; cosi nel 1176 ruppe la pace con Saladino e si impossessò di Damasco, dando prova di grandi doti militari. Inoltre per rafforzare il trono diede in sposa la sorella Sibilla ad un parente del re di Francia (andrà poi in sposa all'inetto Guido di Lusignano). Preparò poi una spedizione per invadere l'Egitto senza un completo successo. Ne seguirono vittorie e sconfitte altalenanti nel 1178-79. Nel 1183, ormai cieco e debilitato dalla lebbra, nominò suo erede Baldovino V con il quale governò fino alla morte nel 1185, a 24 anni. Riuscì nell'unire l'Egitto e Siria sotto la corona regia.



Bibliografia:

Steven Runciman, Storia delle Crociate, Einaudi, 1966

Antonio Musarra, Le crociate l'idea, la storia, il mito, Il mulino, 2022

 

Autore:

Marco Locatelli, laureando in Scienze Storiche presso Unimi

Data di pubblicazione:
2025-08-11