Due volte sul trono di Bisanzio e due volte caduto
la lotta per il potere di Giustiniano II Rinotmeto

Anno 705. Il khan bulgaro Tervel riceve il pagamento per la presa di Costantinopoli e l'assistenza militare all'imperatore Giustiniano, che fu restaurato sul trono, al quale gli oppositori politici tagliarono il naso nel 695. - Wikicommons
Dopo essere stato detronizzato ed esiliato in un monastero a Cherson, Giustiniano II escogita il suo ritorno sul trono imperiale a Costantinopoli. Riesce, infatti, a fuggire una prima volta dirigendosi presso i Cazari per chiedere aiuto al loro sovrano. I movimenti di Giustiniano, però, risultano sospetti alla corte imperiale, che intima ai Cazari di consegnarli l’ex-imperatore. Avvertito tempestivamente, Giustiniano si rifugia presso Tervel, il Khan dei Bulgari e, con il suo appoggio, marcia con l’esercito bulgaro alla volta di Costantinopoli, ponendola sotto assedio. Dopo giorni di tentativi, con pochi uomini, l’ex-imperatore riesce a entrare passando dal condotto dell’acquedotto, scatenando il panico in città. Grazie ai suoi sostenitori, Giustiniano II si insedia nuovamente sul trono nel 705 e, per vendetta, fa uccidere l’usurpatore Leonzio, impicca alle mura molti ufficiali e cava gli occhi al patriarca Callisto, che aveva osato incoronare Leonzio. La vendetta dell’Imperatore è implacabile: prepara, in grande stile, una spedizione punitiva contro Ravenna, che viene messa a ferro e fuoco e privata dei suoi cittadini più importanti. Infine, si prepara a punire nello stesso modo anche Cherson. Nella città, però, si raccolgono tutte le forze ormai ostili al sovrano, alle quali si aggiungono anche i Cazari. I rivoltosi, insieme all’esercito e alla flotta, marciano fino a Costantinopoli, dove ormai nessuno fa più resistenza: le porte vengono spalancate e la ribellione invade la città. La folla si dirige al Palazzo Imperiale, dove l’armeno Bardane Filippico viene nominato imperatore mentre uno degli ufficiali cattura Giustiniano II e lo decapita, mandando come souvenir a Roma e a Ravenna la regale testa per essere esposta in pubblico. Così si conclude, nel 711, il doppio regno dell’imperatore “senza naso”, due volte sul trono di Costantinopoli e due volte caduto, la seconda volta insieme alla sua testa.
- A., Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, ed. it. a cura di G., Arcetri, Laterza, Roma-Bari, 1995.
- G., Ostrogorsky, Storia dell’Impero bizantino, ed. it. a cura di P., Leone, Einaudi, Torino, 2014.
- W., Treadgold, Storia di Bisanzio, ed. it. a cura di G. Ravegnani, tr. it. a cura di G., Garbisa, Il Mulino, Bologna, 2005.
- The Chronicle of Theofanes Confessor. Byzantine and Near Eastern History AD 284-813, ed. ing. a cura di C., Mango, R. Scott e G., Geatrex, Claredon Press, Oxford-New York, 1997, 361-381, pp. 504-530.
Deborah Scarpato Studente Laurea Magistrale - Università Ca' Foscari - Venezia
2025-04-30