Il bunker del Soratte

Una montagna di storia

Gli ingressi delle gallerie del bunker del Monte Soratte durante la fase di realizzazione tra la fine degli anni Trenta e l'inizio degli anni Quaranta. - Wikimedia Commons

Sul Monte Soratte, nei dintorni di Roma, è possibile vistare un bunker che rappresenta uno dei più grandi esempi di architettura militare moderna giunti fino a noi.

La storia di questo bunker nasce negli anni Trenta, quando Benito Mussolini decise di costruire un rifugio che potesse ospitare lui e il governo in caso di attacco su Roma e individuò nel Soratte il luogo ideale. I lavori iniziarono nel 1939 e comportarono l’edificazione di una immensa struttura di quattro chilometri scavata nella montagna, in grado di autosostenersi recuperando aria e acqua dal monte stesso. Mussolini, però, non riuscirà mai a vedere il bunker completo né a poterne usufruire a causa delle vicissitudini della guerra. Sarà, invece, l’esercito tedesco a farlo quando, nel 1943, il feldmaresciallo Albert Kesselring decise di utilizzare la struttura come sede del Comando Supremo del Sud Europa della Wehrmacht, a seguito dell’occupazione nazista dell’Italia dopo l’8 settembre. Il 12 maggio 1944, il bunker venne messo alla prova con un poderoso bombardamento angloamericano che distrusse tutto ciò che si trovava all'esterno lasciando la struttura interna completamente integra. Nel giugno del 1944, a seguito dell’avanzata degli Alleati, la Wermacht abbandonò il bunker lasciandolo al saccheggio della popolazione locale.

Dopo la guerra, il bunker fu utilizzato dall’Esercito Italiano come polveriera per l’artiglieria ma nuova vita venne data all’impianto nel 1963 quando, in piena Guerra Fredda, fu scelto dal governo italiano e dalla Nato come sede di un bunker antiatomico che avrebbe dovuto proteggere lo stesso governo in caso di attacco nucleare su Roma. Proprio per questo motivo, si svolsero i lavori di ammodernamento della struttura alla nuova esigenza di renderlo indistruttibile anche in caso di aggressione atomica. Fortunatamente mai utilizzato per il suo scopo originale, il bunker fu comunque impiegato dalla Nato per diverse esercitazioni per poi abbandonarlo nel 1993 con la fine della Guerra Fredda.

La struttura rimase abbandonata e segreta fino ai primi anni Duemila, quando la comunità locale di Sant’Oreste decise di recuperarla e di farne un museo aperto al pubblico. 



Bibliografia:

Gregory Paolucci e Giuseppe Lo Gaglio, Il Bunker del Soratte - Una montagna di storia, Bunker Soratte-Libera Associazione Culturale Santorestese, Sant'Oreste, 2013. 

Autore:

Quagliani Jacopo - Laureato in Scienze Storiche 

Data di pubblicazione:
2025-05-06