Storia sociale del gatto

Da incarnazione del male ad animale domestico

Rappresentazione di un gatto nero in stile medievale - Immagine generata con IA

L’immaginario e il ruolo del gatto sono cambiati diverse volte nel corso della storia, assumendo sfumature sia negative sia positive: è stato considerato come «portatore di sventura» e, insieme al caprone, l’incarnazione stessa di Satana. Nell’antico Egitto, invece, era particolarmente adorato e ci sono differenti prove archeologiche a riprova di ciò.

Ma nel Medioevo, soprattutto nelle sue fasi iniziali e centrali, il gatto non godeva di tali privilegi. Le antiche fonti lo associano agli animali notturni e infernali. È considerato il compagno degli stregoni in virtù della sua capacità di vedere nel buio. A tal riguardo, si può evidenziare un passo tratto dal manoscritto Bestiario di Oxford, databile tra il XII e il XIII secolo: «[…] È chiamato comunemente catus, da “cattura”. Altri dicono perché capta, cioè vede: infatti la sua vista è così acuta che il brillio dei suoi occhi vince le tenebre della notte.». La particolare capacità visiva del gatto offre un semplice collegamento per i medievali: la notte è fatta per dormire e chi non dorme è perché è impegnato in attività losche, malefiche e magiche.

In questo periodo storico il gatto non era accettato in casa come animale domestico. Vi era una profonda diffidenza nei confronti dell’animale, tanto che si diffonde il proverbio «Mettere un sonaglio al gatto», un modo di dire che testimonia la difficoltà di certe imprese: il gatto non è addomesticabile per la sua natura malvagia e aggressiva. L’avvicinarlo o l’accarezzarlo sono vere e proprie imprese.

Tale pregiudizio sembra però acquietarsi nel corso del tempo. Il cambiamento pare derivare dai terribili anni della Peste Nera: sembra infatti che i medievali abbiano in parte compreso che il contagio si era diffuso con l’ausilio dei topi, i quali potevano essere facilmente cacciati dai gatti.

Ed ecco che, grazie alla terribile pestilenza, il gatto ha iniziato ad assumere  la funzione che tutt’ora ricopre, ovvero quella di animale domestico.



Bibliografia:

Michel Pastoureau, Bestiari del Medioevo, Einaudi, 2012

Oddone di Cheriton, a cura di Valentina Pirro, Le favole di Oddone di Cheriton, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2023

Digital Bodleian, Bodleian Library MS. Ashmole 1511, Bestiary consultato il 2 novembre 2024

Autore:

Sara Menegoi

Data di pubblicazione:
2025-02-17