Taiwan tra nativi, cinesi ed europei
Come l'isola di Formosa divenne etnicamente cinese

Fort Zeelandia, il quartier generale dei colonizzatori olandesi situato nel sud dell’isola di Formosa - Wikimedia Commons
L’isola di Taiwan, o Formosa, situata nel Mar Cinese Orientale, è da decenni al centro dello scacchiere geopolitico globale. Oggi popolata per lo più da individui di etnia Han e per questo rivendicata da Pechino, non tutti sanno che le cose non sono sempre state così.
L’isola è infatti stata abitata per millenni da popolazioni indigene appartenenti al gruppo linguistico austronesiano e caratterizzate da un’organizzazione sociale tribale, ma tale realtà è cambiata a partire dal XVII secolo a causa del colonialismo europeo.
Nel contesto della Guerra dei trent’anni, lo scontro tra Paesi Bassi e Spagna si estese all’area del Pacifico ed entrambe le potenze stabilirono un proprio forte a Formosa, mirando a danneggiare i commerci dell’altro: gli olandesi nel 1624 e gli spagnoli nel 1626. Furono gli olandesi, con l’intento di trasformare l’isola in una colonia agricola di riso e canna da zucchero, a favorire l’immigrazione dei primi contadini Han, a cui assegnarono terreni strappati ai nativi.
Tale processo proseguì a pieno regime quando Coxinga, pirata cinese sostenitore della dinastia Ming, occupò l’isola (1662) con l’intento di renderla una base per attaccare i Qing. Egli scacciò gli olandesi e impose a Formosa il primo regime Han della sua storia, nonché il culto confuciano, intensificando le politiche di sinizzazione avviate da L’Aia. Il grande influsso di soldati, infatti, favorì un incremento dell’appropriazione di terre indigene coltivabili e dell’immigrazione Han.
Anche Coxinga, però, finì per essere cacciato, nel 1683, proprio dai Qing, che conquistarono l’isola e la trattarono come un avamposto militare, controllandola fino al 1895.
Dopo mezzo secolo di dominazione imperiale giapponese durata dal 1895 al 1945, Formosa subì un’ultima ondata di immigrazione Han alla fine degli anni Quaranta, quando l’instaurazione del regime comunista a Pechino causò l’esodo di molti oppositori nell’isola, feudo del regime nazionalista di Chiang Kai-shek.
In conclusione, si può notare come l’odierna Taiwan, in genere considerata un’entità “post-coloniale” in quanto erede della dominazione giapponese, sia in realtà anch’essa il risultato di un processo di colonizzazione.
M. Rady, The Hasburgs. The Rise and Fall of a World Power, Penguin Books, Londra, 2022.
L. Tsai, Re-conceptualizing Taiwan: Settler Colonial Criticism and Cultural Production, PhD Thesis, UCLA, 2019.
2025-10-05