La Comunità Indiana in Uganda
La storia dei mercanti indiani d'Africa

Durante la prima metà del Novecento, la comunità indiana in Uganda divenne un pilastro economico e culturale, contribuendo alla crescita del commercio e dell'industria. Nonostante le sfide e l'espulsione forzata sotto il regime di Idi Amin, la resilienza degli indiani ugandesi lasciò un segno indelebile nella storia del paese - Immagine generata con IA
La comunità indiana in Uganda ha origini antiche che risalgono alla fine del XIX secolo, quando molti indiani, principalmente provenienti dal Gujarat e dal Punjab, furono portati dai britannici per costruire la Ferrovia dell’Uganda. Questo progetto, noto come "Lunatic Line" a causa delle difficoltà e dei pericoli che comportava, richiese anni di lavoro e causò la morte di molti lavoratori indiani, che dovettero affrontare malattie, condizioni ambientali avverse e attacchi da parte di animali selvatici. Al termine dei lavori, una parte dei lavoratori indiani decise di rimanere in Uganda, gettando le basi per una comunità che avrebbe avuto un impatto economico e culturale significativo sul paese.
Nel tempo, la comunità indiana ugandese è cresciuta e ha prosperato, diventando un elemento cruciale dell’economia locale. Gli indiani introdussero nuove tecniche commerciali che contribuirono a sviluppare i settori del commercio al dettaglio, dell’industria tessile e della produzione agricola. Molti indiani divennero mercanti e commercianti di successo, guadagnandosi rispetto, ma anche invidie e risentimenti da parte di alcune comunità locali ed europee. Negli anni ’60, quando l’Uganda ottenne l’indipendenza, gli indiani costituivano una parte consistente dell’economia nazionale, gestendo la maggior parte delle piccole e medie imprese del Paese.
Tuttavia, questa prosperità attirò tensioni sociali e politiche. Negli anni ’70, il dittatore Idi Amin considerava la comunità indiana un ostacolo alla crescita economica dei cittadini africani e ordinò l’espulsione di circa 80.000 indiani dal paese. Questa decisione segnò un periodo difficile e traumatico per gli indiani ugandesi, che persero le loro proprietà e furono costretti a lasciare tutto, rifugiandosi principalmente nel Regno Unito e in Canada.
L’espulsione impoverì l’economia ugandese, privandola delle competenze e delle capacità imprenditoriali degli indiani. Tuttavia, negli anni ’90, con la fine del regime di Amin, alcuni discendenti della diaspora indiana fecero ritorno in Uganda per ricostruire le proprie vite.
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Toniatti Francesco - Docente di Storia e Studi Orientali, Master of Arts in International Relations
2025-08-28