Il 536 d.C.

Uno degli anni più terribili della storia

Una eruzione vulcanica distrugge una cittadina dell'impero romano del VI secolo d.C. - Immagine generata con IA

Nel corso dei secoli, l'avvicendarsi di guerre, conflitti sociali, crisi economiche, calamità naturali e pestilenze; hanno prodotto l'impressione alla gente, di trovarsi a fare i conti con annate e periodi orribili in cui vivere o nascere. Ciò ha sempre portato le persone a porsi la fatidica domanda se si stia vivendo in uno dei periodi peggiori o - guardando al passato - quale è stata l'annata peggiore di sempre. Tale quesito se lo sono posti anche storici e curiosi/appassionati di queste casistiche; individuando a tal proposito un anno in particolare: il 536 d.C. Di annate orribili ce ne sono state nel corso della storia (peste del 1347-48, guerra dei 30 anni dal 1618-48...), ma perché allora proprio il 536? Le ragioni principali sono da ricercare in una serie di catastrofici eventi verificatisi proprio in quell'anno (con conseguenze devastanti anche in quelli successivi) con risonanza quasi globale. Una serie di eruzioni vulcaniche - principalmente in Islanda e nell'emisfero settentrionale - sconvolsero i territori circostanti, nonché provocarono un forte cambiamento nelle condizioni climatiche di quasi tutta l'Europa, coprendo i cieli con una coltre di nubi e fumi nocivi (polveri acide dei vulcani). Questo incise molto sulla riduzione delle temperature, arrivando anche ad avere la neve in certi periodi estivi (come si verificherà nel 1300) e di conseguenza sui cattivi raccolti. Ciò portò quindi ad un importante inasprimento delle condizioni di vita e all'aumentare delle pestilenze e crisi nei vari regni del VI sec. Procopio descrisse così tali eventi funesti: "...il sole privo di raggi a simiglianza della luna, e quasi il più dei giorni cercaronlo indarno gli umani sguardi; spoglio pertanto dell'ordinario chiaror suo risplendeva oscuro e fosco anzi che no: presagio, al tutto verificatosi, d'imminente guerra, di peste, fame, e d'ogni altro malore...". Lo storico si riferiva a quella che venne poi definita la "peste giustinianea" o "peste di Giustiniano"; una grande epidemia di peste che scoppiò proprio nel 536-37 e che contribuì in maniera attiva alla decimazione della popolazione nell'impero; già piegato dalle condizioni climatiche avverse e dalle guerre.



Bibliografia:

 

William McNeill, "Plagues and Peoples", Anchor Books, 1976

Autore:

Marco Locatelli, laureando in Scienze Storiche presso Unimi

Data di pubblicazione:
2025-10-13