Il pittore omicida

Le ombre e luci di Caravaggio

Quadro di Caravaggio che raffigura Davide con la testa di Golia - Wikimedia

Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio (1571-1610), è stato uno dei più grandi pittori italiani del XVI - XVII secolo; nonchè di tutti i tempi. Ma non tutti sanno che, oltre ad essere stato un grande artista - il primo ad usare i giochi di ombre e luci in modo magistrale - è stato anche un omicida. Il Merisi infatti, a differenza dei suoi colleghi, ripudiava addirittura i luoghi e le sale del potere, quei luoghi dove oggi sono conservati i suoi quadri, piene di luce e grazie, preferendo invece i bassifondi e la gente comune che vi abitava. Era tra i bui vicoli della Roma barocca, che Caravaggio infatti trovava ispirazione, lavorava, giocava d'azzardo e.... beveva. Fin da ragazzo infatti Michelangelo Merisi era stato di carattere difficile, irascibile e tormentato, trovò la sua strada prima come mercenario in terra ungherese (il soldato era il mestiere perfetto per sfogare la sua rabbia) e poi come artista, dipingendo quadri usando la tecnica di uno sfondo nero di ombre per far risaltare il soggetto messo in luce con tanta maestria da farlo risultare realistico. Le stesse ombre e luci che si portava dietro nella vita vera. Prorpio in uno dei vicoli di Roma, Caravaggio infatti arrivò ad uccidere in una lite a colpi di spada, un ragazzo figlio di un boss mafioso locale, costringendosi alla fuga a seguito del suo bando dalle terre pontifice. Dal 1607 al 1610 girovagò tra Napoli, Siracusa e poi Malta (dalla quale fu bandito per una lite) per poi tornare a Napoli. La sua unica salvezza era il cardinale Borghese (da cui prende il nome l'omonima villa e galleria) amico del Merisi e grande fan delle sue opere tanto da dirsi disposto ad intercedere per lui presso il papa, suo zio, in cambio di alcuni suoi quadri da esporre nel suo palazzo. In molti di questi quadri, ora esposti a villa Borghese, si nota la paura di Caravaggio: la morte per decapitazione (come nel quadro di Davide e Golia in foto, dove la testa di Golia è quella del pittore stesso). Nonostante il disperato tentativo di salvarsi, Caravaggio morirà malato e solo, proprio sulla strada per affrontare il processo dal quale era fuggito. 



Bibliografia:

Costantino D'Orazio, Mistero CaravaggioRizzoli, 2022

Autore:

Marco Locatelli, laureando in Scienze Storiche presso Unimi

Data di pubblicazione:
2025-06-18