L'Affondamento della USS Indianapolis
Un incubo in mare

Il 30 luglio 1945, la USS Indianapolis fu colpita da due siluri giapponesi e affondò in 12 minuti, uccidendo 300 uomini. Gli 800 sopravvissuti rimasero alla deriva per quattro giorni, senza cibo né acqua, affrontando la sete, la follia e uno degli attacchi di squali più letali della storia - Immagine generata con IA
Tra i drammi e le numerose morti della Seconda Guerra Mondiale ben poche furono equiparabili al dramma straziante dell'Affondamento della USS Indianapolis, un incrociatore della marina USA nel Pacifico meridionale. Nel luglio 1945 la USS Indianapolis aveva il compito di trasportare segretamente parti della bomba atomica ''little boy'' che di lì a breve sarebbe stata sganciata su Hiroshima.
Il 30 luglio 1945 un sottomarino giapponese intercettò la nave americana, lanciando un attacco con due siluri che colpirono con effetti devastanti. La nave si spezzò in due e circa 300 uomini morirono con essa in 12 minuti. Gli altri 800 sopravvissuti si gettarono in acqua cercando di sopravvivere come potevano alle insidie dell'Oceano Pacifico. Nei quattro giorni successivi i superstiti dovettero sopravvivere in condizioni disumane, senza acqua né cibo la mente dei sopravvisuti cominciò a dare segni di follia.
Nonostante la nave avesse inviato un segnale di emergenza prima di affondare, esso non venne preso sul serio dalle autorità della marina e venne interpretato come un falso segnale inviato dai giapponesi per confondere gli americani. Dunque per più di quattro lunghi giorni i sopravvissuti dovettero lottare contro la forza del mare. Un nutrito gruppo di squali, avendo fiutato i cadaveri e il sangue dei sopravvissuti cominciò ad attaccare i naufraghi e a divorarli in massa in quello che venne considerato come uno dei più gravi attacchi di squali mai avvenuto nella storia. Degli 800 marinai lanciatisi in acqua, quando i soccorsi arrivarono dopo quattro giorni, circa 300 erano stati divorati dagli squali e altri 200 erano morti per la disidratazione o le ferite riportate.
Una tattica adoperata dai sopravvissuti per difendersi dagli squali fu quella di unirsi in gruppi di marinai chiusi a cerchio e saldamente aggrappati gli uni agli altri per spaventare i predatori e indurli a non attaccare. Essi infatti tendevano ad attaccare di notte o attaccare individui isolati trascinandoli via dai compagni.
L'affondamento della Indianapolis è ricordato ancora oggi come un episodio tragico della storia americana e come spunto di riflessione per il dramma della guerra e la forza della natura.
Doug Stanton. In Harm's Way: The Sinking of the USS Indianapolis and the Extraordinary Story of Its Survivors. New York: Henry Holt and Company, 2001.
Vincent Lynn, e Sara Vladic. Indianapolis: The True Story of the Worst Sea Disaster in U.S. Naval History and the Fifty-Year Fight to Exonerate an Innocent Man. New York: Simon & Schuster Ltd, 2018.
Toniatti Francesco
Master of Arts in International Relations - University of Leiden
Master of Arts in History and Oriental Studies - University of Bologna
Former History Teacher - International European School of Warsaw
2025-10-03