La democrazia delle monache
L'eccezionale organizzazione politica dei conventi femminili dell'età moderna

Dipinto del pittore fiammingo Jan Von Helmont rappresentante un gruppo di monache del convento di Anversa, in Belgio. - Wikimedia Commons
Nei conventi femminili della Controriforma sopravvivevano le distinzioni sociali tipiche dell'età moderna: le monache erano divise in corali, di origine nobile e facenti parte del coro del convento, e converse, di estrazione umile e di fatto delle domestiche delle monache corali. Il diritto di sedere nel capitolo, l'assemblea delle monache votanti, era riservato alle monache corali che avevano svolto la professione per almeno due anni. Il capitolo si occupò innanzitutto di eleggere le principali cariche del convento. Vi era anzitutto la badessa, che si occupava della direzione spirituale del monastero, rapportandosi anche con le autorità ecclesiastiche e i poteri secolari. Per essere eletta badessa, una monaca doveva avere preso i voti da almeno 8 anni e avere almeno 40 anni; necessitava dei voti di almeno 2/3 del capitolo e dell'approvazione del vescovo. Venivano elette anche le sei "uditrici" o "prudenti". Queste ultime avevano il compito di consigliare la badessa, istruire le novizie e ascoltare i colloqui tra le monache e i loro visitatori, da cui "uditrici". Le suore si occupavano anche di economia: i conventi infatti possedevano immobili e investivano in attività agricole, negozi e commerci, contribuendo in modo significativo all'economia locale. Per le decisioni economiche, il potere della badessa era limitato: a Venezia, per esempio, essa poteva decidere da sola per questioni riguardanti un massimo di 10 ducati; dai 10 ai 50 era necessario il consiglio delle sei uditrici e dai 50 in poi della maggioranza del capitolo. Per impedire episodi di corruzione e clientelismo i vescovi ribadirono l'importanza della segretezza del voto, imponendo anche che tutte le suore si confessassero e non ricevessero visite prima delle votazioni. Inoltre, per evitare conflitti di interesse, vennero escluse dal capitolo le monache che avevano interessi personali o familiari nelle questioni discusse. Questa particolare forma di organizzazione politica a tre livelli è stata paragonata al governo misto della Roma repubblicana e della Serenissima: vi era infatti un potere "monarchico" (la badessa), un potere "oligarchico" (le uditrici) e un potere "democratico" (il capitolo).
Mary Laven, Monache: vivere in convento nell'età della Controriforma Il Mulino, 2004
2025-09-26