La nascita del matrimonio come lo conosciamo oggi
L'Età moderna e l' "invenzione" del matrimonio cristiano

Lo sposalizio della Vergine di Raffaello, 1504. Il matrimonio tra Giuseppe e Maria è un soggetto da sempre presente nell'arte e nella pittura cristiana. In seguito all'enfasi religiosa data al matrimonio a partire dal '500, divenne un tema sempre più ricorrente. - Wikimedia Commons
Il matrimonio cristiano come lo conosciamo oggi è relativamente recente, risalendo al 1500. Nel Medioevo, infatti, esso non era regolato da precise norme giuridiche, quanto piuttosto da consuetudini, e veniva concepito in modo diverso. Si trattava di un processo scandito da una serie di fasi come la promessa, la coabitazione, la consumazione, il banchetto nuziale e solo alla fine l’ufficializzazione dell’atto, solitamente di fronte ad un notaio. Fu solo nel corso del ‘500 che il matrimonio venne più rigidamente regolato e assunse la sua aura di religiosità e sacralità. Nell’ Età moderna, infatti, fattori quali il rafforzamento degli stati, la Riforma Protestante e la Controriforma contribuirono ad un irrigidimento generale delle norme sociali, cosa che riguardò anche il matrimonio e la sua celebrazione. Sia le autorità protestanti che cattoliche imposero la celebrazione del rito di fronte al pastore o al parroco, il quale avrebbe poi inscritto nel suo registro il matrimonio, sostituendosi dunque al notaio. Il matrimonio avrebbe dovuto essere celebrato in religioso silenzio e in un’atmosfera sacrale; le autorità religiose spinsero dunque per la sua celebrazione in chiesa e per l’eliminazione di tutte le abitudini profane legate ad esso, quali gli schiamazzi degli amici, le battute oscene e la baldoria che avvenivano durante e dopo la celebrazione. Fu resa obbligatoria anche la presenza di testimoni per rendere pubblico l’avvenimento, e nei territori protestanti si impose anche il consenso paterno, pena l’invalidità del matrimonio. Il Concilio di Trento invece non decretò tale obbligo, ribadendo la libera volontà degli sposi come unico requisito fondamentale per le nozze. Ciononostante, anche in paesi cattolici come la Francia i sovrani imposero la necessità del consenso del padre per arginare il fenomeno dei matrimoni clandestini. Nel complesso, il “nuovo matrimonio” riuscì ad imporsi rapidamente; tuttavia, in tutta Europa, sopravvissero per secoli usanze e consuetudini profane. In particolare, vescovi e pastori si lamentavano che spesso durante la celebrazione la chiesa era vuota, mentre i successivi banchetti e festeggiamenti erano molto più partecipati.
Daniela Lombardi, Storia del matrimonio. Dal Medioevo a oggi, il Mulino, 2008
2025-02-27