Un organo per il Sultano
Thomas Dallam e un dono per Mehmet III

Il Sultano Mehmet III (r. 1595-1603) ritratto dal pittore Cristofano dell'Altissimo. Immagine tratta da WikiCommons.
Uno dei successi diplomatici più importanti per la Corona inglese alla fine del '500 fu la capacità di stabilire un'ambasceria permanente a Costantinopoli, la capitale dell'Impero Ottomano. A fondare questa cruciale sede diplomatica fu William Harborne, un commerciante inglese originario del Norfolk che aveva ricevuto dalla Regina Elisabetta I (r. 1558-1603) l'autorizzazione a fondare questa ambasceria nel novembre del 1582. Tornato a marzo del 1583, Harborne dedicò il suo mandato diplomatico al tentativo di siglare un'alleanza con il Sultano contro la Spagna di Filippo II (r. 1556-1598), che in quel periodo si stava pericolosamente armando per invadere l'Inghilterra. Tuttavia, gli sforzi di Harborne si rivelarono in ultima analisi inefficaci, poiché non si ebbe mai un'alleanza formale tra il Regno d'Inghilterra e l'Impero Ottomano, anche perché nel 1581 Murad III (r. 1574-1595) aveva concluso una tregua con la Spagna. Ciononostante, gli inglesi continuarono a corteggiare il Sultano, dato che era poco intelligente alienarsi un potenziale partner commerciale. Così, grazie all'intensa attività diplomatica di Edward Barton, il successore di Harborne, negli ultimi anni del '500 si decise di inviare alla corte del Sultano un organo progettato dall'artigiano originario del Lancashire Thomas Dallam. Dallam partì con la sua opera nel 1599: ad aspettarlo a Costantinopoli però non c'era Barton, bensì Henry Lello, un diplomatico di ben poche qualità che aveva preso il posto di Barton, morto l'anno prima di dissenteria. Quando arrivò, Dallam scoprì che il suo organo era pesantemente danneggiato, poiché molti parti metalliche si erano rovinate a causa del caldo e dell'umidità. Lello chiosò dicendo che, in quelle condizioni, lo strumento non valeva più un misero centesimo. Dallam, in un moto di orgoglio, si mise a sistemare lo strumento giorno e notte e, quando lo suonò, Mehmet III (r. 1595-1603) - il successore di Murad III - rimase talmente colpito che lo ricoprì d'oro e gli offrì addirittura due mogli, fossero due delle concubine del sultano e due vergini scelte da Dallam. Il pragmatismo della corona inglese aveva colpito ancora una volta.
Peter Frankopan, Le Vie della Seta. Una nuova storia del mondo (Milano: Mondadori, 2017), p. 283.
H. G. Rawlinson, 'The Embassy of William Harborne to Constantinople, 1583-8', Transactions of the Royal Historical Society 5 (1922): 1-27.
2025-07-13