Un canto di Natale per i nativi americani
La storia della nascita di Gesù riscritta per gli uroni del Canada
Immagine generata con l'Intelligenza artificale raffigurante la nascita di Gesù in una capanna di corteccia immersa nella suggestiva natura canadese.
Nel 1643, il gesuita francese Jean de Brebeuf si trovava nella Regione dei Grandi Laghi, nell'attuale Canada, in missione presso le tribù degli wendat, chiamati "uroni" dai francesi. Padre Brebeuf aveva passato tra loro diversi anni, dedicandosi in particolare allo studio della loro lingua, un idioma facente parte della famiglia delle lingue irochesi considerato particolarmente complicato. Padre Brebeuf si era convinto che per ottenere conversioni tra gli Uroni era fondamentale entrare in sintonia con loro dal punto di vista linguistico e culturale. Scrisse dunque "Jesous Ahatonhia" (Gesù è nato), un canto di Natale in lingua urone. Padre Brebeuf infatti, come i gesuiti delle reducciones del Sud America, aveva realizzato che un efficace mezzo di trasmissione della fede era la musica, da cui gli indigeni erano particolarmente affascinati. Egli dunque, partendo dalla melodia di una canzone francese, "La jeune pucelle", raccontò la Natività agli Uroni. Tuttavia, il testo del canto conteneva diverse particolarità. Infatti, il gesuita non si era limitato a tradurre il racconto nella lingua urone, ma ne aveva anche adattato il contenuto alla cultura indigena. Alcuni elementi della storia originale infatti, come i Re Magi, l'oro, l'incenso, la mirra, la stalla e la mangiatoia, sarebbero risultati incomprensibili per una popolazione seminomade che non conosceva il concetto di regalità e i beni di lusso nominati. Essendone consapevole, Padre Brebeuf rielaborò l'ambiente e i personaggi della natività: in questa versione infatti Gesù bambino nasceva in una capanna di corteccia spezzata, avvolto in una pelle lacera di coniglio. Ad onorarlo giungevano tre capi-cacciatori, i quali gli recavano doni di pelle di volpe e di castoro. Inoltre, vi erano dei cacciatori, non dei pastori, ad udire l'inno "Gesù il tuo re è nato", e gli ascoltatori del canto erano detti "figli della libera foresta", in riferimento alla natura selvaggia del Canada. Lo stesso concetto del divino veniva adattato: per indicare Dio infatti veniva usato "Gitchi Manitou", un termine in lingua algoncina che indicava il Grande Spirito, il concetto panteista della natura presente nella cultura di numerosi popoli nativi del Nord America. "Jesous Ahatonhia" rappresenta un esempio della strategia di adattamento gesuitico alle culture native, ed è ancora oggi un canto natalizio piuttosto popolare in Canada, anche se è noto con il titolo "Huron Carol".
Marl. A. Noll, A History of Christianity in the United States and Canada, William B. Eerdmans Publishing Company, 1992.
Nicola Gasbarro, Le culture dei missionari, Bulzoni Editore, 2009.
2025-12-25