Operazione Pimlico

Una delle evasioni più spettacolari della storia

Oleg Gordievskij incontra il Presidente Ronald Reagan, foto da WikiCommons

Negli anni '80, verso la fine della guerra fredda, un agente dei servizi segreti sovietici (meglio noti come KGB) decise di tradire la propria patria - il suo nome era Oleg Gordievskij. Figlio di un ufficiale del KGB, Gordievskij aveva mosso i suoi primi passi nello spionaggio quando era di stanza a Copenhagen, dove conobbe la prosperità economica e le libertà godute dai cittadini di una capitale europea. L'invasione e la violenta repressione attuata a Praga da parte dell'URSS nel 1968 distrusse ogni illusione nel progetto sovietico da parte di Gordievskij. Proprio mentre si trovava a Copenhagen, Gordievskij iniziò negli anni '70 a prendere contatti con l'MI6, lo spionaggio britannico. La fortuna sorrise a Gordievskij nel 1982, quando il KGB lo nominò agente proprio a Londra. Fu proprio l'MI6 a dargli informazioni vere, ma di scarso valore, da riferire ai sovietici, in modo da rendere Gordievskij affidabile agli occhi del KGB. Nel maggio 1985, tuttavia, il i servizi segreti sovietici richiamarono Gordievskij a Mosca dopo aver ricevuto una soffiata da un informatore: il doppio gioco di Gordievskij era stato scoperto. Gli agenti dell'MI6 - tra i quali vi era il futuro M, l'agente John Scarlett - organizzarono un piano di esfiltrazione ad alto rischio: nome in codice "Operazione Pimlico" (dal nome di un lussuoso quartiere di Londra). Naturalmente, Gordievskij era pedinato dagli agenti del KGB - attuare questo piano non sarebbe stato facile. Il 19 luglio Gordievskij prese un treno per Leningrado, arrivando fino a Vyborg, una cittadina al confine tra Russia e Finlandia, dove venne messo nel bagagliaio di un'utilitaria da agenti dell'MI6. Nel superare i vari checkpoint, gli agenti britannici si affidarono alle targhe diplomatiche affinché le auto non fossero controllate alla frontiera. Questa strategia, apparentemente banale, funzionò alla perfezione. Da Helsinki, Gordievskij prese un volo per Londra e l'MI6 cambiò il suo nome in codice da NOCTON a OVATION (cioè, "ovazione"). Un tribunale sovietico lo condannò a morte in contumacia, ma Gordievskij risiede tuttora nel Surrey godendo di una pensione annuale. La fuga verso la libertà era andata a buon fine. 



Bibliografia:

Calder Walton, Spies. The Epic Intelligence War Between East and West (New York: Simon & Schuster, 2023), 373-382.

Ben Macintyre, The Spy and the Traitor: The Greatest Espionage Story of the Cold War (Londra: Crown, 2018).

Autore:

Giacomo Tacconi - Studente Magistrale - Università di Bologna 

Data di pubblicazione:
2025-10-31