Cristiani contro tradizionalisti
Uno scontro religioso interno agli uroni del Canada

Alcuni uroni convertiti al cristianesimo discuotono con un gruppo di uroni rimasti legati alle credenze tradizionali. Immagine generata con l'Intelligenza Artificiale.
Negli anni ’40 del ‘600, numerosi uroni si convertirono al cattolicesimo. Inizialmente erano solo bambini, malati e anziani, spesso battezzati in punto di morte, ma poi le conversioni cominciarono a riguardare anche i capi villaggio e i guerrieri. Molti uroni, infatti, ammirando la dedizione dei gesuiti nell’assistere i loro malati, adattarsi al loro stile di vita e studiare la loro cultura, si convinsero che la nuova religione potesse rafforzare il proprio popolo. Molte conversioni erano anche motivate dal desiderio di avvicinarsi alla cultura dei francesi, i loro alleati europei, e rafforzare i legami commerciali con loro. Non a caso, nel 1648 circa il 15 percento degli uroni era cristiano, ma la percentuale sale al 50 percento se si considerano solo gli indigeni che guidavano le canoe usate per raggiungere gli insediamenti francesi. Per lo stesso motivo, gli uomini, più implicati nel commercio, tendevano a convertirsi più delle donne, dedite invece all’agricoltura. I convertiti rifiutavano di essere sepolti negli ossari comuni, di prendere parte alla guerra assieme ai loro compagni pagani e di ricoprire incarichi che implicavano la partecipazione ai riti tradizionali. Lo sviluppo di una “fazione cristiana” interna alla Confederazione Urone portò, in reazione, allo sviluppo di una “fazione tradizionalista”, ostile alla nuova religione, desiderosa di espellere dai villaggi i convertiti e i gesuiti e di rompere l’alleanza coi francesi per stringere accordi con i nemici storici degli uroni, gli irochesi, che in quegli anni minacciavano di invaderli. Dei tradizionalisti facevano parte la Tribù del Cervo e quella della Roccia, più esposte agli attacchi irochesi e dunque più inclini a trovare un accordo. Tra le tribù cristiane vi erano invece quella della Corda e quella dell’Orso. Quest’ ultima era anche la più potente, la meno esposta agli attacchi irochesi e quella da più tempo in contatto con i gesuiti. Infatti, il villaggio di Ossossané, considerato l’epicentro della tribù dell’Orso e dell’intera nazione urone, era ormai a maggioranza cristiana, e i suoi capi avevano proibito le cerimonie pagane e affidato a un gesuita il compito di vigilare sulla morale collettiva. La fazione tradizionalista tentò, senza successo, di sabotare l’alleanza con i francesi e di stringere un accordo con gli irochesi. Gli irochesi, dunque, attaccarono e distrussero la Confederazione Urone. In seguito a ciò, numerosi membri delle tribù del Cervo e della Roccia si assimilarono facilmente alla cultura irochese, essendo già ostili al cristianesimo e ai francesi.
A.I. Silver, An Introduction to Canadian History, Canadian Scholar's Press, 1991.
Luca Codignola, Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada. Dalle origini ai giorni nostri, Milan, Bompiani, 1999.
2025-10-04