In tribunale per un «bacio rubato»
La sentenza di Maddalena contro Domenico

Il bacio rubato - Immagine generato con IA
All’interno dell’archivio del Torrone (presso il Tribunale di Bologna) vi è un antico carteggio che racconta una sentenza avvenuta nel 1630. L’episodio vede come protagonista principale la giovane Maddalena, figlia di Alessandro dalla Cortellina, abitante la zona rurale del bolognese.
Maddalena, secondo la deposizione del padre, era da considerarsi «sposata e maritata, ma sinhora non è consumato il matrimonio» con un giovane di nome Segurino. Questa frase funge da testimonianza di come, nel 1630, la questione del matrimonio fosse ancora poco definita nelle classi sociali meno abbienti. Proseguendo infatti il discorso, si comprende che Maddalena era solo promessa sposa a Segurino, e i due dovevano ancora pubblicare gli annunci in chiesa. Segurino stava comunque dimostrando di essere un ottimo fidanzato poiché aveva già recato in dono alla sua promessa «un paro di scoffoni (calzerotti), un paro di scarpe et altre cose».
La situazione si aggravò però un giorno in cui Maddalena sta rientrando a casa dalla messa. La giovane, secondo le sue parole, fu afferrata da dietro «et Domenico mi bacciò la guancia o gota destra vicino all’orecchia tirandomi per il collo». Le parole della ragazza descrivono poi tutta la paura avuta in quel momento.
Ma il vero motivo per cui la vicenda diventò di dominio pubblico e venne spostata in un’aula di tribunale è per quanto segue. Dopo il «bacio rubato» da parte di Domenico da Magnani, Maddalena, rientrata a casa, decise di raccontare l’episodio al promesso sposo Segurino «e lui cominciò a disperarsi di questo fatto, e mai più è venuto qui a casa a vedermi».
Dalle parole della giovane si comprende quindi che Segurino e la sua famiglia annullarono il fidanzamento con Maddalena e questa, insieme al padre, indissero una causa contro Domenico da Magnani per ottenere un risarcimento a causa dell’episodio.
Non è da escludere quale fu, con molta probabilità, la causa dell’increscioso fatto. La famiglia di Maddalena era infatti più povera di quella di Segurino. Quest’ultima, volendo ovviare al problema dello status sociale, assunse Domenico per baciare pubblicamente la giovane e portare così all’annullamento del matrimonio.
Il giudice propose inizialmente che Domenico, come risarcimento, sposasse Maddalena, ma il padre di lei rifiutò l’accordo. La sentenza si concluse infine con un rimborso in denaro che andò ad aumentare la dote della giovane donna.
O. Niccoli, Storie di ogni giorno in una città del Seicento, Editori Laterza, 2004
2025-08-08