Il santo di Kulikovo

San Sergio di Radonež e la rinascita del monachesimo nella Rus'

Sergio di Radonež benedice il Gran Principe di Mosca Dmitrij Donskoj prima della battaglia di Kulikovo presso il Monastero della Trinità di San Sergio, nell’odierna Sergiev Posad (acquerello di Ernst Lissner, 1907 ) – Wikimedia Commons

La comparsa del monachesimo presso i Rus’ risale alla prima metà dell’XI secolo, l’epoca successiva all’avvio della loro conversione al cristianesimo. In origine (XI-XIII secolo) esso si sviluppò nelle città e predilesse il cenobitismo, poi tra XIV e XV secolo, al tempo di san Sergio, prevalse l’ideale idiorritmico atonita e infine, con il crescere del novero dei discepoli del santo, ci fu un deciso ritorno alla vita cenobitica sancito dalla comparsa, nei monasteri, di Regole o Statuti (Ustavy).

Quando la vicenda di Sergio di Radonež (1322-92) prese avvio, tuttavia, il monachesimo rusiano attraversava un’epoca di crisi, dovuta sia alla frammentazione della Rus’ che al perdurare della dominazione mongola. Inizialmente egli, proveniente da una famiglia boiarda decaduta e oggetto fin dalla gioventù di visioni mistiche, promosse l’eremitismo attraverso il movimento dei pustynniki, eremiti stanziati in zone desertiche (da pustynja, deserto) e ispirati ai primi monaci, con la differenza che in Russia invece dei deserti c’erano steppa e foreste. Sergio stesso si stanziò presso una piccola chiesa dedicata alla Trinità a Radonež, a nord di Mosca. In seguito, come detto, quando dei seguaci iniziarono a unirsi a lui egli si orientò verso il cenobitismo e fondò il nucleo originario della Monastero della Trinità di San Sergio.

Nel 1380 Sergio, ormai un punto di riferimento religioso, benedì le truppe moscovite di Dmitrij Donskoj in partenza per la battaglia di Kulikovo, passata alla storia come la prima vittoria di Mosca contro i Mongoli e come il punto di avvio del superamento del «giogo tataro». Tale gesto venne percepito come la perfetta fusione tra l’ideale politico principesco e l’ideale religioso, ispirando la formazione di una prima coscienza nazionale, basata sull’identificazione tra Stato e popolo, e della statualità russa che hanno reso possibile la rivolta contro i Tatari.

L’azione di Sergio generò un risveglio morale e portò alla fondazione di molti monasteri. Emblematico è il fatto che nel primo secolo della dominazione mongola (1240-1340) siano comparsi appena una trentina di nuovi monasteri, mentre tra il 1340 e il 1440 vi furono più di centocinquanta fondazioni.



Bibliografia:

Maria Bylkhova, Il monastero delle Grotte di Kiev come fondamento spirituale della formazione del monachesimo russo, in Gabriele De Rosa, Francesca Lomastro (a cura di), L’età di Kiev e la sua eredità nell’incontro con l’Occidente: atti del convegno, Vicenza, 11-13 aprile 2002, Roma, Viella, 2003, pp. 79-90.

Giovanni Codevilla, Storia della Russia e dei Paesi limitrofi: Chiesa e Impero, vol. I: Il medioevo russo, secoli X-XVII, Milano, Jaca Book, 2016.

Autore:

Marco Gianese - studente magistrale di Storia, Università Ca' Foscari Venezia.

Data di pubblicazione:
2025-11-13