Vichinghi e tatuaggi
La simbologia dei tattoo nella cultura norrena/pagana

Un vichingo con rune nordiche tatuate sul corpo - Immagine generata con IA
A differenza della cultura cristiana o romana, in cui i tatuaggi erano considerati non meritevoli o fatti per scopi punitivi (marchi sugli schiavi,...), in quella vichinga, celtica e germanica, così come in molte altre credenze extra europee, erano considerati una fonte di orgoglio. I guerrieri tatuavano i simboli della loro religione sulle loro braccia, sul viso e sul corpo per ottenere, a seconda della parte anatomica interessata e del simbolo raffigurato, favori per se stessi o sventure per i nemici. I vichinghi in particolare erano soliti farsi incidere sul corpo - mediante la tecnica dello “stick and poke” (ago con inchiostro o derivati inserito manualmente nella pelle) - rune dal vario significato (fortuna, salute, forza,...) o simboli più complessi come i seguenti:
1) Horned triskele (Triplo corno): simbolo associato al dio Odino, rappresenta tre corni per bere - birra o idromele - intrecciati uni agli altri. Rappresenta la fedeltà agli dei ("Asatru", in islandese) tramite il brindisi, ma anche la saggezza in quanto il corno di idormele è associato al dio Kvasir: il più saggio dei Vanir, dal cui sacrificio nacque l'idromele della conoscenza. Conferisce saggezza a chi lo porta tatuato su di sé.
2)Nodo Scudo (o nodo di protezione): utilizzato anche dai Celti - così da molte altre popolazioni - serviva da protezione in battaglia ed indicava i 4 angoli del mondo conosciuto. Nella variante norrena, accompagnata dal cerchio nero: il sole (swastika), gli angoli sono intrecciati tra loro in un complicato disegno.
3) Vegvisir: bussola marittima in questo caso al centro e il serpente del mondo, il Miðgarðsormr, attorno ad essa. Garantiva protezione in mare, ritorno sicuro in porto ed indicava la via di casa. Usato quindi in particolar modo dai marinai. Il serpente del mondo attorno alla bussola indicava la totalità del globo in quanto nella mitologia nordica il serpente era talmente grande da avvolgerlo e mordersi la coda
4) Aegishjalmurin (Elmo del terrore): conosciuto anche come "Helm of awe", veniva inciso sotto gli elmi per avere forza in guerra. Il suo uso risale però al 1000 d.C.. Composto salla runa Y ripetuta otto volte. Viene usato molto tra gli islandesi
Régis Boyer ,La vita quotidiana dei Vichinghi (800-1050), Rizzoli, 2017
19/10/2025