ARTICOLO DEL GIORNO

16/12/2025

L'arcivescovo redivivo

Un caso di morte apparente

Tomba dello sfortunato arcivescovo Gerone a Colonia - Wikimedia

Le cronache medievali sono spesso una miniera di aneddoti e di vicende particolari, cosa inusuale se pensiamo al costo di una singola pagina di un codice o della capacità di scrivere che era prerogativa di relativamente poche persone. Un aneddoto particolare è riportato da Tietmaro, vescovo di Merseburgo dal 1009 al 1018 e importantissimo cronista di epoca ottoniana, fonte indispensabile per delineare la storia della stirpe ottoniana, specie di Enrico II il Santo. L'episodio narra di Gerone, arcivescovo di Colonia e figura di spicco del X secolo, la cui morte sarebbe stata predetta dal Diavolo alla badessa Gerberga. Il demonio le avrebbe rivelato che Gerone avrebbe contratto una malattia così grave da sembrare morto per tre giorni, ma che, se fosse stato accudito, avrebbe potuto sopravvivere. Tuttavia, le fu imposto di mantenere il segreto, pena la propria morte. La badessa, ammirata dall'arcivescovo per la sua "purezza della mente e del corpo", gli confidò comunque quanto appreso e morì subito dopo per mano del demonio. Effettivamente, l'arcivescovo fu colpito poco dopo da un’infermità per tre giorni e, privo ormai della protezione della badessa, fu decisa per la sua sepoltura dopo una lunga cerimonia. Tietmaro racconta che, nella terza notte della veglia ("così si dice"), Gerone si risvegliò al suono delle campane e invocò aiuto tre volte, chiedendo che la bara fosse aperta; una persona, udito il grido, informò spaventata Evergero, futuro arcivescovo di Colonia pochi anni dopo Gerone, ma questi, irritato, reagì colpendola con un bastone e intimandogli di cessare con le baggianate. Così morì, il 29 giugno 976, il povero arcivescovo Gerone, sepolto vivo.



Bibliografia:

Tietmaro di Merseburgo, Chronicon, traduzione e cura di Piero Bugiani, Vocifuoriscena, Viterbo, 20219, pp. 197-199.

Autore:

Fabio Daziano

Data di pubblicazione:
16/12/2025