ARTICOLO DEL GIORNO

17/09/2025

Le Relazioni degli Ambasciatori Veneziani

Una fonte storica e di intelligence fondamentale

"L'ultimo senato della Repubblica di Venezia" di Vittorio Emanuele Bressanin (da WikiCommons). 

Nello studio della storia della Repubblica di Venezia una fonte preziosissima sono le relazioni: si tratta, in sostanza, di resoconti compilati dagli ambasciatori veneziani alla fine del proprio mandato e poi letti davanti al Senato veneziano. Lo scopo era quello di fornire agli organismi governativi della Serenissima il maggior numero di informazioni - oggi diremmo 'intelligence' - in modo da poter essere a conoscenza di tutti gli elementi necessari all'elaborazione di una strategia politica. Questi rapporti di fine missione erano così importanti che la Serenissima istituì la Cancelleria Segreta, una sezione speciale dell'archivio della Repubblica dove una copia di ogni relazione veniva conservata. Tuttavia, molti degli ambasciatori erano tra i primi a farne trapelare il contenuto: dato che si ricordavano molto bene ciò di cui avevano riferito al Senato, di solito scrivevano un breve sommario dei contenuti della propria relazione; ciò faceva sì che gran parte dell'intelligence venisse messa a disposizione del miglior offerente. In generale, come ha osservato Filippo de Vivo, chi possedeva una relazione possedeva un oggetto di altissimo valore, poiché era considerato come una persona di alta considerazione sociale che aveva accesso a documenti segreti. Spesso erano gli stessi ambasciatori a violare il segreto di stato, divulgando elementi ed informazioni ai propri contatti in modo da guadagnare alleati in un particolare progetto politico. Inoltre, le relazioni costituiscono anche una fonte storica di primissimo livello: grazie all'opera di Eugenio Alberi, che a metà dell'Ottocento le riordinò in una monumentale opera complessiva, queste relazioni forniscono dettagli ed elementi utilissimi per ricostruire un determinato evento storico. Un solo esempio: nella relazione di Lorenzo Bernardo, bailo tornato da Costantinopoli nel 1592, si legge uno spaccato della contrapposizione tra Sciiti (i Persiani) e Sunniti (gli Ottomani). Scrive Bernardo: "Li Persiani sono fra Turchi come li eretici fra di noi perchè alcuni di quelli seguitano la dottrina di Ali, e altri la dottrina di Omar tutti due discepoli di Maometto, ma contrarj di opinione."

Oggi vi segnaliamo:



Bibliografia:

Eugenio Alberi, Relazioni degli ambasciatori veneti al senato, 15 volumi (Firenze: Clio; Società Editrice Fiorentina, 1839-1863). La citazione di Lorenzo Bernardo è tratta da Relazioni, serie III, vol. II (1844), p. 367. Nel collegamento ipertestuale è possibile trovare tutti i volumi digitalizzati e liberamente scaricabili da Internet Archive.  

Filippo de Vivo, Information and Communication in Venice: Rethinking Early Modern Politics (Oxford: Oxford University Press, 2007), pp. 55-63. 

Autore:

Giacomo Tacconi - Studente Magistrale - Università di Bologna 

Data di pubblicazione:
17/09/2025