Le origini dell'Anfizionia
La nascita della più importante lega religiosa del mondo greco attraverso le parole di Eschine
Vista del tempio dedicato ad Apollo situato nel santuario di Delfi - Wikicommons
Nel 346 a.C., anno della conclusione della III guerra sacra (detta anche guerra focese), il mondo religioso greco subì importanti cambiamenti. Durante quest’anno infatti il vincitore della guerra, Filippo di Macedonia, apportò alcune modifiche all’istituto pluricentenario dell’anfizionia, la lega religiosa che aveva sede presso il santuario di Delfi. Queste modifiche non passarono inosservate agli occhi dei Greci che non tardarono a manifestare critiche e accuse alle mosse politico-amministrative di Filippo. Gli intellettuali greci si divisero in due opposte linee di pensiero: chi accusava il re macedone e chi invece difendeva le sue scelte politiche.
Quanto conosciamo di tale questione è dovuto soprattutto a Eschine, politico e oratore ateniese vissuto durante il IV secolo a.C.. La sua attività politica si caratterizzò per una tendenza filomacedone e di questo ne rimane traccia nelle sue uniche tre orazioni superstiti: Contro Timarco, Sulla corrotta ambasceria e Contro Ctesifonte. Particolarmente significativa risulta essere l’orazione Sulla corrotta ambasceria pronunciata nel 343 a.C.. In questa Eschine cita il giuramento anfizionico, ovvero la solenne promessa che sarebbe stata pronunciata alla nascita dell’anfizionia dai membri originari.
Il giuramento riportato da Eschine impegnava gli anfizioni in tre ambiti: il primo impediva la distruzione di qualsiasi città appartenente ai suoi membri, il secondo era volto a non ostacolare l’uso delle acque correnti né durante la guerra né in tempo di pace mentre col terzo si puniva severamente chiunque attentasse al santuario e ai suoi beni. Questi obbiettivi sembrano però tradire la vera origine dell’anfizionia: questa non sarebbe stata istituita per assicurare la pace tra le diverse organizzazioni politiche greche e neanche tra gli stessi membri della lega religiosa, quanto invece per rendere più umani i comportamenti in guerra.
Molti studiosi ritengono che il giuramento anfizionico citato da Eschine sia un falso. Queste constatazioni derivano soprattutto dal fatto che le parole si adattano perfettamente alla situazione venutasi a creare con la vittoria di Filippo di Macedonia.
Mari M., Al di là dell’Olimpo: Macedoni e grandi santuari della Grecia dall’età arcaica al primo ellenismo, Atene 2002
Mari M., Tucidide e l’anfizionia di Delfi, in «Bulletin del correspondance hellénique», volume 130, livraison 1 (2006), pp.231-261
Scott M., Delfi: il centro del mondo antico, Roma-Bari 2015, Laterza Editore
27/12/2025