Una beffa alla grandeur francese
L’Arco della Pace di Milano
Foto dell'Arco della Pace a Milano. Immagine da Wikimedia Commons
Alcuni monumenti vengono costruiti apposta per raccontare una storia, o meglio la versione della Storia di chi li costruisce. Un esempio è l'Arco della Pace di Milano, con la particolarità che questo arco ha raccontato fino ad ora già ben tre storie differenti a seconda di chi lo possedeva (e chissà che in futuro non racconti altre versioni). Costruito su modello degli archi antichi, l’edificazione iniziò nel 1807, nel periodo di dominazione napoleonica per celebrare la vittoria di Napoleone a Jena sui prussiani. In realtà, una precedente versione dell'arco in legno era stata momentaneamente eretta l'anno precedente all'imbocco della strada che da Milano va verso il passo del Sempione e la Francia, per celebrare l'entrata a Milano del viceré Eugenio di Beauharnais, ma il monumento aveva ottenuto una tale fama che si era deciso di costruirne uno duraturo in marmo. Per ironia della sorte, quando Napoleone fu sconfitto, l'arco che doveva ricordare la grandezza delle armi francesi venne invece completato sotto il dominio dell'Imperatore austriaco Ferdinando II, venendo modificato in modo da celebrare la vittoria delle potenze alleate contro la Francia napoleonica. Vi furono infatti scolpiti in bassorilievo momenti di trionfo dei monarchi della coalizione antinapoleonica, come ad esempio la battaglia di Lipsia e l'entrata trionfale a Parigi dell’Imperatore. Sempre in questo periodo, l’edificio assunse il nome di "Arco della Pace", in linea con il programma di concordia delle monarchie della Santa Alleanza contro ogni sommovimento rivoluzionario. Perfino la statua di un cocchio posta sopra l’arco venne rivolta in direzione opposta alla Francia verso la quale era originariamente orientata. Tuttavia, una nuova pagina di storia era ancora da scriversi. Nel 1859, infatti, l'Imperatore francese Napoleone III e il Re di Piemonte e Sardegna Vittorio Emanuele II di Savoia entravano trionfalmente a Milano dopo aver sconfitto gli austriaci. Anche se le raffigurazioni completate sotto gli Asburgo non furono distrutte, venne invece cambiata la scritta sul cornicione per celebrare la "liberazione" di Milano ad opera dei due sovrani.
G. Regina, Descrizione dell'Arco della Pace in Milano, Tipografia Ronchetti e Ferreri, Milano 1841.
29/12/2025